Bilancio Usl Belluno è di oltre sei milioni il “buco” nel 2016

Cala il deficit rispetto ai 9 milioni di euro fissati dalla Regione L’ex azienda feltrina chiude con circa 10 mila euro di avanzo
BELLUNO. Ammonta a oltre 6 milioni di euro il deficit di bilancio 2016 dell’ex Usl 1, mentre chiudono con un avanzo di poco più di 10 mila euro i conti dell’ex azienda sanitaria feltrina. Chiudono invece in pareggio, come previsto per legge, i bilanci del sociale. I dati sono stati resi noti nei giorni scorsi dalla direzione generale approvando gli esercizi 2016.

L’ex Usl 1 Belluno.
Per quanto riguarda il risultato economico-finanziario dello scorso anno, l’Usl 1 registra un “buco” di quasi tre milioni di euro al di sotto del deficit fissato dalla Regione, pari a -9 milioni di euro. Un risultato che la direzione generale saluta come positivo, chiamando palazzo Balbi a ripianare il disavanzo.

«Per il 2016 abbiamo ottenuto come riparto dal fondo sanitario regionale 238.951.306 euro», precisa la direzione, «somma attraverso cui dovevamo conseguire un risultato di esercizio non inferiore a un -9 milioni di euro. Ma siamo riusciti a conseguire un risultato finale migliore di 2.642.044 euro, conseguendo così pienamente gli obiettivi di recupero di efficienza gestionale assegnati da Venezia».

«Questo disavanzo», prosegue ancora la direzione, «è di natura essenzialmente strutturale e va ascritto principalmente ad alcuni settori legati proprio alla specificità territoriale bellunese tra cui una popolazione bassa, un trend in aumento dell’indice di vecchiaia che a fine 2016 si attesta sul 25%. Inoltre, dobbiamo fare i conti con una disaggregazione delle struttura d’offerta che si snoda in quattro ospedali per un totale di 526 posti letto attivi di cui 35 per day hospital o day surgery, in un’ospedale di comunità ad Auronzo, cinque poliambulatori ospedalieri, un distretto socio sanitario e otto punti di erogazione sub distrettuale, oltre ai servizi amministrativi distribuiti nelle tre sedi di Pieve di Cadore, Agordo e Belluno. Una struttura che comunque garantisce un buon posizionamento dell’azienda rispetto al panorama regionale delle Usl, in riferimento ai principali indici di appropriatezza generale. Noi abbiamo sempre continuato a perseguire una politica di massima appropriatezza delle prestazioni, garantendo i livelli essenziali di assistenza. Quindi, per conseguire l’obiettivo di equilibrio economico finanziario c’è necessità di avere un adeguato finanziamento regionale, cioè che la giunta copra il deficit di 6.357.955».

Se mancasse questo ripiano, dicono dall’Usl, «si creerebbe una carenza di liquidità con conseguente aggravio dei costi derivante dagli interessi di mora per il ritardato pagamento dei fornitori».

Non dimentichiamo che i conti del 2017 dell’azienda sanitaria unica parla, almeno a livello previsionale, di un buco che è pari a 33 milioni di euro, buco che in parte sarebbe giustificato da minori trasferimenti da Stato e Regione. Per cui se non arriveranno i soldi necessari l’Usl si ritroverà nuovamente con un gap difficile da colmare. E il riparto veneto deve ancora essere definito.

L’ex Usl 2 di Feltre.
Meglio vanno le cose nell’ex Usl feltrina dove il bilancio di esercizio si chiude con un avanzo di 10.875,37 euro, «somma in linea con quanto prefissato dalla Regione», conclude la direzione generale dell’azienda unica.

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