“Billa” se ne va: in vendita in Veneto 52 supermercati

BELLUNO. Italia, addio. Il Gruppo Rewe, con sede a Colonia, in Germania (3.600 punti vendita e 75 mila dipendenti), ha deciso di cedere tutti i supermercati con l’insegna Billa, la società fondata...
Il Billa
Il Billa

BELLUNO. Italia, addio. Il Gruppo Rewe, con sede a Colonia, in Germania (3.600 punti vendita e 75 mila dipendenti), ha deciso di cedere tutti i supermercati con l’insegna Billa, la società fondata nel 1953 a Vienna da Karl Wlascher, acquistata dai tedeschi nel 1996. Billa Italia, con sede amministrativa a Rozzano sul Naviglio (Milano) e logistica per il Nordest a Carmignano di Brenta, gestisce, in tutto il Nord, 139 punti vendita, con 3.784 dipendenti tra impiegati, magazzinieri, commesse e cassiere. Il marchio Billa è quello che è stato al centro delle polemiche per le aperture festive.

Nel Veneto i negozi sono complessivamente 52 dei quali 13 a Padova e provincia, 11 a Venezia, 9 a Treviso e uno a Belluno (via Lungardo). A Verona sono 4; a Vicenza 11; a Rovigo 4. In Friuli Venezia Giulia, invece, i supermercati che cambieranno casacca sono 7, dei quali due ad Udine e gli altri a San Giorgio di Nogaro e a Pozzuolo, due a Trieste e l’ultimo a Porcia, in provincia di Pordenone.

Nelle altre regioni il passaggio ad altri gruppi alimentari è già iniziato. Ad esempio 53 supermercati, situati in Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, sono stati acquistati dal colosso francese Carrefour, mentre a Nordest sono in corso già trattative avanzate con il Gruppo Alì (quello guidato dal padovano Francesco Canella), interessato ad acquisire alcuni punti vendita austriaci che si trovano nel capoluogo, Conad e, probabilmente, anche con il gruppo Unicom-A&O, guidato dall’imprenditore vicentino, Marcello Cestaro.

Naturalmente, a livello veneto, la fase delicata che sta attraversando il gruppo Rewe-Billa viene seguita, con grande attenzione, dai tre segretari di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl ed Uiltucs-Uil, Adriano Filice, Maurizia Rizzo e Luigino Boscaro. «La decisione del Gruppo Rewe è irrevocabile» spiega la sindacalista rodigina Rizzo, «il gruppo austriaco-tedesco ci ha comunicato che la drastica scelta è stata presa perché, in molte province italiane, registra un calo generalizzato del fatturato. Si disimpegnano dall’Italia e investiranno di più in Mitteleuropa e nei Paesi dell’Est, Russia compresa. Nel passaggio di proprietà non dovrà essere perso neanche un posto di lavoro. Tutta l’operazione, anche in Veneto e in Friuli, dovrebbe concludersi entro la fine dell’anno. Cosa penso, nel merito sindacale, dell’addio all’Italia da parte di Billa? Non dimentichiamo che il gruppo tedesco è quello che ha disdetto il contratto integrativo dei lavoratori».

Felice Paduano

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