Bim Gsp, Salton resta nel cda e il nome non cambia

Assemblea straordinaria con due punti in discussione il consigliere voluto dal Cadore era incompatibile
Elezione cda gsp
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BELLUNO. Era anche incompatibile. Assemblea straordinaria dei sindaci dei Comuni di Bim Gsp, ieri pomeriggio, quando il nuovo consiglio di amministrazione della società dell’acqua ha chiamato i soci a rapporto per discutere di due argomenti. Sul tavolo non c’era nulla di risolutivo della gravissima situazione finanziaria della società, troppo presto per questo, ma uno dei punti all’ordine del giorno aveva comunque l’obiettivo di sanare una situazione. I sindaci hanno approvato a maggioranza la modifica del articolo 13 comma 2 lettera c) e molti di loro hanno capito solo successivamente a cosa serviva: liberare il consigliere Gildo Salton dalla condizione di incompatibilità che gli avrebbe impedito di far parte del cda di Bim Gsp.

Salton infatti è amministratore anche di una società di servizi vicentina, analoga a Bim Gsp, ma lo statuto impedirebbe questo doppio ruolo per l’ipotetica condizione di concorrenzialità. L’assemblea dei soci può annullare l’incompatibilità e così è stato, ma i detrattori di Salton avranno un motivo in più per criticare la scelta dei sindaci della vallata del Cadore, che hanno voluto il manager trevigiano, nonostante Salton sia stato al centro di un caso che ha fatto molto discutere l’estate scorsa. L’ex presidente di Ascopiave si era fatto un contratto da direttore molto ben retribuito nella stessa azienda, dalla quale poi è stato licenziato. Contrari alla modifica dello statuto sono stati Forno di Zoldo e Rocca Pietore e si è astenuto Vodo di Cadore.

Il secondo punto all’ordine del giorno era il cambio di denominazione sociale di Bim Gsp. Da tempo, cioè da quando sono diventate pubbliche le difficoltà finanziarie della spa, il Consorzio Bim tenta di eliminare l’acronimo Bim dal nome di Gsp per evitare danni di immagine. L’operazione però costerebbe almeno 20 mila euro, soldi che la società non ha, visto che i suoi debiti ammontano a oltre 75 milioni di euro. Il punto è stato messo ai voti ma tutti i sindaci presenti hanno detto no. «L'operazione può eventualmente essere fatta il prossimo anno, quando per legge - ha spiegato il presidente Leonardi - dovremo scorporare l'attività di distribuzione gas dal ramo idrico».

Per quanto riguarda l'aspetto industriale ed economico, sollecitato dai soci, Leonardi ha annunciato che ci sono incontri con un ulteriore istituto di credito, per creare un pool di banche in grado di finanziare l'attività di Bim Gsp nell'immediato. «A gennaio - ha detto Leonardi - avremo probabilmente risposta, anche se questo non è il solo intervento su cui stiamo lavorando».

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