Bim Gsp, sfilano i testimoni nella causa per diffamazione

BELLUNO. Bim Gsp, la causa per diffamazione sui conti va avanti. L’aveva promossa Franco Roccon contro l’ex presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin, l’allora consigliere comunale e attuale...

BELLUNO. Bim Gsp, la causa per diffamazione sui conti va avanti. L’aveva promossa Franco Roccon contro l’ex presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin, l’allora consigliere comunale e attuale sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin; Valter Bonan, assessore a Feltre e membro dell’Associazione Acqua bene comune e il partito politico Italia dei Valori. Nell’udienza celebrata ieri mattina, sono stati ascoltati cinque testimoni. Era stato il legale di Roccon, Moretti a chiedere un certo numero di audizioni, le altre parti si erano inizialmente opposte, salvo poi proporre a loro volta delle persone da sentire.

Il giudice ha rinviato al 29 maggio, per ascoltare le ultime persone, dopo di che non dovrebbe mancare più molto alla chiusura della vicenda. La richiesta è di 100 mila euro di risarcimento danni per le dichiarazioni riportate dalla stampa dall’estate del 2010 in poi, sui 70 milioni di euro di buco nel bilancio di Bim Gsp, che infangherebbero la sua immagine, oltre che la sua reputazione. Secondo l’ex sindaco di Castellavazzo, allora presidente di Bim Gsp e attuale candidato alla poltrona di primo cittadino di Belluno, le responsabilità del buco da 70 mila euro nel bilancio erano da addebitare all’autorità di bacino Aato e non al suo consiglio d’amministrazione. Bottacin ritiene di non aver diffamato nessuno, ma di aver esercitato la normale critica politica. Sarebbe pronto a chiedere il quadruplo della posta alla controparte: 400 mila euro.

Nessuno si sbilancia su quello che sta succedendo in tribunale, tanto meno si spinge a pronosticare l’esito della causa civile. I tempi non sono ancora maturi, anche perché mancano ancora delle testimonianze. (g.s.)

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