Bim Gsp va a gonfie vele
BELLUNO. Sorridono i Comuni bellunesi: tutti i debiti che Bim Gsp aveva nei loro confronti sono stati estinti. Con un anno di anticipo la società guidata dall’amministratore unico Giuseppe Vignato ha chiuso questa partita, da 20 milioni di euro, che si trascinava da anni. Ieri Vignato ha presentato all’assemblea dei soci (i Comuni della provincia) il bilancio consuntivo 2016. È stato votato all’unanimità, senza nessuna richiesta di chiarimenti da parte dei presenti (c’erano 44 sindaci o loro delegati).
La società si sta risanando. Il debito complessivo, che nel 2011 aveva raggiunto il picco superando gli 89 milioni di euro, è stato dimezzato: alla fine del 2016 è di 44.995.000. Altri 17 milioni e mezzo saranno incassati entro il 2023, quando si esaurirà il famoso “credito da tariffa”. Parte dei debiti, infatti, sono stati accumulati dalla società perché la tariffa era troppo bassa e non copriva i costi di gestione e, soprattutto, il piano degli investimenti.
Quella tariffa è stata adeguata solo nel 2013, quando l’Authority nazionale ha approvato l’aumento del 29,6%. Dentro quel numero c’è l’addizionale, pari al 16%, che i bellunesi smetteranno di pagare nel 2024. Anche la tariffa stessa, però, è aumentata (al di là dell’addizionale). Lo si evince consultando il bilancio sociale 2016, un libretto maneggevole che riassume l’attività della società.
Nel 2012 una famiglia tipo, composta da tre componenti e con un consumo annuo di 150 metri cubi di acqua, pagava 204 euro all’anno. Nel 2017 pagherà complessivamente 302 euro. Il primo aumento c’è stato nel 2013, quando dai 204 euro si è passati ai 266. Nel 2014 la bolletta è salita di un solo euro, nel 2015 è stata portata a 276 e nel 2016 a 294. Quest’anno c’è stato un ulteriore aumento, che la fa salire oltre i 300 euro.
Nella cifra è compresa anche una quota che tutti gli utenti italiani del servizio idrico pagano per aiutare le popolazioni terremotate. (a.f.)
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