Bimbo autistico, il vescovo contatta papà e mamma
FELTRINO. Ieri è saltata un’altra lezione di catechismo nel paese dove la protesta solidale dei tredici compagni e dei rispettivi genitori dei bambini ha svuotato l’aula da dove alcune settimane fa era stato allontanato il bambino di otto anni affetto da una sindrome autistica. Come ormai noto, i genitori del bambino sono stati invitati dal parroco di un paese del feltrino, a tenere a casa il proprio figlio perché il suo comportamento “disturbante” avrebbe pregiudicato l'efficacia didattica. Ma sulle barricate, in segno di solidarietà sia laica che cristiana, sono saliti per primi i genitori degli altri bambini che hanno fatto quadrato attorno alla famiglia interessata al problema.
Il papà e la mamma che accompagna fisicamente il figli nelle occasioni ricreative e didattiche extrascolastiche, come appunto l'ora di catechismo, hanno ricevuto un affettuoso messaggio da parte del vescovo di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich che non ha mancato di far sentire la sua vicinanza a un caso per certi versi universale, soprattutto dopo le parole di papa Francesco alla giornata dell'autismo.
«Abbiamo già avuto modo di rappresentare il caso che ci riguarda denunciando l'atteggiamento discriminatorio nei confronti di nostro figlio la cui unica colpa, se così si può dire, è di soffrire di un disturbo dello spettro autistico», premette la mamma la quale, usufruendo dei benefici della legge 104 mette a disposizione le ore dei tre giorni mensili concessi, per accompagnare fisicamente il bimbo nei luoghi della socializzazione e dell'integrazione, dai compleanni dei compagni alla lezione per la catechesi. «Da parte nostra non c'è stato alcun atteggiamento di delega alle istituzioni, quanto alla gestione di nostro figlio. Io ci sono sempre, nell'interesse del mio bambino che deve potersi integrare nella società e interagire in ambienti e contesti che scandiscono la sua crescita. Il nostro vescovo, in maniera attenta partecipe e affettuosa, mi ha fatto capire, in un bigliettino natalizio, che apprezza i nostri sforzi, e si riserva di farci una visita personale. Se la gestione di un bambino con problemi comportamentali è faticosa per un insegnante, questo il messaggio del vescovo, per una mamma lo è infinitamente di più».
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