Bimbo cade salendo sul letto a castello: è grave

BELLUNO. Voleva tentare la scalata del letto a castello: a due anni la paura è niente. Ora è ricoverato nella Terapia intensiva dell’ospedale di Padova dove è stato trasferito d’urgenza: il bimbo, di due anni circa, è caduto durante quel gioco pericoloso e ha battuto la testa.
È gravissimo: è stato trattato prima in Pronto soccorso e nella Rianimazione dell’ospedale di Belluno, poi trasferito all’ospedale di Padova, sempre in Terapia intensiva.
Un “incidente domestico” quello occorso a L.I.C., nato nel 2015: il bimbo era a casa, stava giocando. L’incidente si è verificato a metà mattina, intorno alle 10 di ieri.
Probabilmente era sfuggito all’occhio della mamma: basta un niente, una girata di spalle e i piccoli si muovono ovunque, per il grande desiderio di scoprire il mondo.
Lui ha cominciato la salita sul letto a castello della cameretta: ha mancato la presa e ha perso l’equilibrio cadendo all’indietro. Un botto violentissimo sul pavimento: il bimbo è battuto la testa e si è ferito gravemente. In ospedale diagnosticheranno la frattura dell’osso occipitale.
La mamma l’ha trovato a terra, poi la corsa in ospedale, dall’abitazione di via Vittorio Veneto, al Pronto soccorso del San Martino.
Le condizioni del bimbo sono subito apparse gravi ai sanitari, che dopo la diagnostica del caso hanno deciso il primo ricovero nel reparto di Rianimazione dell’ospedale del capoluogo.
In un secondo momento, quando le condizioni erano state giudicate stabilizzate, c’è stato il trasferimento nell’ospedale padovano dove il bimbo è trattato nella terapia intensiva della Rianimazione.
Un gioco, il suo, che si è trasformato in tragedia: il piccolo è in prognosi riservata e al momento è anche in pericolo di vita. Una situazione che ha gettato nel dramma tutta la famiglia che segue con grande angoscia l’evolversi della situazione. Poi, come spesso accade in molti casi simili, si spera sempre che valga la convinzione che i bambini piccoli abbiano “nove vite” e che questo incidente per L. I.C. (e per i suoi famigliari) resti solo un bruttissimo ricordo. (cri.co.)
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