Bimbo conteso Una condanna e un’assoluzione
FRASSENÉ. Lui, lei e il minore. Una coppia separata, con l’ex marito che avrebbe dovuto rimanere ad almeno 100 metri di distanza e l’ex moglie che non gli faceva vedere il figlio e così incorreva nel reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Entrambi imputati, anche se in maniera diversa. Il piccolo non ne ha nessuna colpa, non va riconosciuto, di conseguenza non si possono fare nomi e cognomi. Ma di sicuro la donna, che era difesa dall’avvocato Massimo Montino è stata condannata a un anno e 15 giorni di reclusione, al pagamento delle spese processuali e a un risarcimento danni di 3.000 euro per la parte civile. Mentre l’uomo, che era rappresentato da Massimiliano Paniz è stato assolto perché il fatto non sussiste. Il processo di primo grado è arrivato alla fine, con la sentenza del giudice Cristina Cittolin, sulla base delle richieste del pubblico ministero Sandra Rossi, dopo una serie di testimonianze anche molto toccanti, come quella del nonno paterno, che ha raccontato il suo ruolo di tramite tra i due ex coniugi, per almeno quattro volte al mese, come stabilito in prima battuta dal giudice. (g.s.)
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