Binario unico in tutta la provincia, «ma sicurezza al top»

In provincia non esistono doppi binari; la sala operativa di Mestre vigila sul traffico e sulla velocità di ogni treno
Belluno, 27 agosto 2006. Incrocio di due trani regionali a Belluno.
Belluno, 27 agosto 2006. Incrocio di due trani regionali a Belluno.

BELLUNO. Il binario è unico: da Conegliano a Ponte nelle Alpi e da qui fino a Calalzo. E lo è pure sulla tratta Ponte nelle Alpi-Belluno-Feltre-Montebelluna. E tale resterà. Sarà unico (sempre che venga realizzato) anche il binario del nuovissimo “treno delle Dolomiti”, tra Calalzo, Cortina e la Val Pusteria. E pure unico sarà il binario tra Feltre e Primolano e lungo tutta la Valsugana. Inutile sognare, lo dicono in Regione Veneto, lo sanno bene in Rfi. Lo conferma il sindacato, Claudio Capozucca della Cisl, nella fattispecie. «Non ci sono i soldi per raddoppiarlo», puntualizza l'on. Roger De Menech, del Pd, al quale fa capo il Comitato per i fondi Odi, che ha stanziato una quota per la progettazione dei nuovi treni nel Feltrino e in Cadore, «invece ci sono, tra i 70 ed i 2100 milioni di euro, per elettrificare l'anello tra Montebelluna, Feltre, Belluno e Conegliano».

Ed ecco la novità: entro l'anno si può partire con l'elettrificazione. Ne è sicura anche l'assessore regionale Elisa De Berti, convinta, come De Menech, «che l'elettrificazione comporterà l'allungamento della metropolitana di superfice da Castelfranco a Belluno, fino a Conegliano e Treviso».

Binario unico, dunque, ma non per questo meno sicuro. Anzi, sicurissimo, come conferma Mario Siletti della Uil. Il sistema di circolazione, come si sa, fa capo alla sala operativa di Mestre, che vigila su ogni convoglio, quindi su tutti i movimenti, dai semafori ai passaggi a livello. Poi c'è il Sistema Supporto Condotta (SSC) di ausilio al macchinista. Fornisce il controllo della velocità massima ammessa, istante per istante, in relazione ai vincoli posti dal segnalamento, dalle caratteristiche dell'infrastruttura e dalle prestazioni del treno, sia in condizioni normali che di degrado. Il sistema è “trasparente” per il macchinista, che continua ad operare con le abituali modalità di condotta. È composto da un Sotto Sistema di Terra (SST), che ha il compito di trasferire a bordo del locomotore, tramite punti informativi (realizzati con tecnologia trasmissiva con transponder a microonde di tipo “Telepass”, integrata da tecnologia a “boe”), le informazioni sull'aspetto del segnale (condizioni sulla libertà della via) e sulle caratteristiche della linea. È composto pure da un Sotto Sistema di Bordo (SSB), che comprende un computer con il compito di elaborare le informazioni acquisite dai transponder e dalle operazioni del personale di macchina, e che è in grado di comandare la frenatura di servizio o di urgenza nel caso in cui vengano superati i vincoli di marcia controllati dal sistema.

In provincia di Belluno, l'unica stazione presenziata è quella del capoluogo. Sia Calalzo che Feltre, passando per Ponte nelle Alpi, hanno perso il personale di movimentazione. Tutto è comandato da Mestre. Attrezzate per lo scambio dei treni sull'unico binario sono le stazioni di Belluno, ovviamente Calalzo, Longarone, Ponte nelle Alpi, Feltre e, da ultima, anche Santa Croce al lago.

È tutto pronto, dunque, per l'elettrificazione che, appunto, dovrebbe partire - secondo le anticipazioni ricevute da De Menech sia da Rfi che dal ministero delle infrastrutture - entro l'anno. Capazucca ha visionato lo studio e assicura che «è quanto mai interessante». «Ci vogliono altri 60 milioni di euro per elettrificare da Ponte nelle Alpi a Calalzo, ma qui il problema è quello delle gallerie. Basterà abbassare il terrapieno dei binari? E come si riuscirà a raddrizzare le troppe curve che incidono negativamente sulla velocità?».

Curve, invece, che in gran numero saranno alleggerite lungo il primo anello. Quanto, poi, al sospirato collegamento tra Calalzo e la Val Pusteria pare che i tempi della prima fase progettuale, con la scelta dei percorsi (Val Boite o Val d'Ansiei?) non potranno concludersi entro settembre, come inizialmente si era sperato. Bisognerà attendere l'autunno avanzato.

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