Biomasse, fusione longaronese: Vascellari acquisisce la “Ceb”
OSPITALE
Unione energetica nel campo delle biomasse che parla bellunese e che prospetta un incremento nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio boschivo locale. Sicet, l’azienda guidata da Valentino Vascellari, che produce energia rinnovabile utilizzando scarti di legno a Ospitale di Cadore, ha acquisito ieri da Edison, secondo produttore italiano di energia elettrica, la Compagnia energetica bellunese di Longarone, rafforzando così la propria presenza sul territorio e aumentando la propria capacità produttiva da 20 a 30 megawatt.
«Si tratta di un’operazione che coltivavamo da anni», spiega Vascellari. «Siamo sempre stati interessati a unire le forze con una realtà così vicina, con l’obiettivo di dare vita a un interlocutore unico sul territorio con il quale portare avanti progetti concreti per l’ambiente locale».
Alla base dell’accordo, infatti, c’è la volontà di creare una rete di gestione coordinata con gli enti locali per la gestione delle foreste e la risoluzione del complicato problema legato ai danni subiti dall’ambiente montano durante la tempesta di fine ottobre scorso.
«Con questa operazione», comunica l’azienda, «Sicet intende migliorare le efficienze produttive con la concreta possibilità di generare nello stesso tempo importanti benefici sociali e ambientali attraverso la valorizzazione e la tutela del patrimonio ambientale. In quest’ottica stiamo instaurando anche un dialogo proficuo con gli enti locali e la Regione per una collaborazione nelle attività di manutenzione del territorio, che conduca a una riduzione dei rischi idrogeologici e ad affrontare le conseguenze della tragica ondata di maltempo di fine ottobre».
La nuova realtà energetica ingloberà la ventina di dipendenti di Ceb che, sommati a quelli di Sicet, raggiungono i 60 lavoratori totali: «Sono realtà già avviate, se si considera l’indotto si parla di circa 120 persone che animeranno questo nuovo soggetto bellunese».
Edison, proprietaria fino a ieri dell’impianto di Longarone, è una controllata della francese Edf, che ha deciso di uscire dal settore delle biomasse cedendo l’unico impianto posseduto in Italia e lasciando spazio a Sicet che conduce l’impianto per produzione di energia elettrica da biomasse vegetali più grande del Veneto e che grazie a questo nuovo accordo rafforza la propria posizione: «Per noi è un vantaggio organizzativo e di mercato», continua Vascellari, «evidentemente i loro interessi sono rivolti su altri settori e noi abbiamo deciso di perseguire questo risultato».
Il consolidamento del settore della produzione di energia da biomasse è in evoluzione dopo la vendita di Enel al fondo F2i di tutte le centrali nel comparto biomasse solide e dopo l’acquisto da parte dei Cechi di Eph del principale produttore italiano con impianti in Calabria. L’Italia rappresenta una eccellenza a livello europeo in questo settore che, attraverso la manutenzione sostenibile ed efficiente dei boschi, genera importanti benefici ambientali, una sfida che diventa cruciale per il bellunese davanti all’incognita sull’utilizzo del tanto legname schiantato presente ancora in montagna. —
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