Biotopo e percorso didattico sulle sponde del Piave

BELLUNO. Sulle rive del Piave c’è un’area umida che il Comune vuole valorizzare. Lo farà grazie al progetto “Reti ecologiche”, che prevede una serie di misure fra le quali la realizzazione di un...
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Sulle rive del Piave c’è un’area umida che il Comune vuole valorizzare. Lo farà grazie al progetto “Reti ecologiche”, che prevede una serie di misure fra le quali la realizzazione di un percorso didattico in destra orografica.

Siamo nella zona vicina alla ex Locanda, fra la piscina e il parcheggio di Lambioi. Lì, dove c’è uno scarico di acque bianche, si interverrà con un intervento di fitodepurazione. Ma in questi anni lo scarico ha creato un’area umida che il Comune andrà a risagomare e potenziare. I lavori sono stati consegnati proprio ieri, in variante al progetto originario che prevedeva interventi in sinistra orografica.

Nella zona tra la piscina e il parcheggio di Lambioi, si farà una schermatura dell’area umida attraverso pannelli di larice, che permetteranno alle piante esistenti di svilupparsi senza interferenze esterne e agli animali di vivere indisturbati. Si potranno osservare entrambi attraverso alcune finestrelle che saranno ricavate nei pannelli. In tutta l’area, praticamente un biotopo, saranno montati pannelli esplicativi per fini didattici.

Sarà inoltre creato un percorso di circa 500 metri che potrà essere usato dalle scolaresche. Infine, per non tralasciare proprio nulla, sarà allestita una piattaforma per la pesca “no kill” riservata alle persone disabili. «Sarà anche creata una gradonata con massi ciclopici e sedute in legno», spiega l’assessore all’urbanistica Franco Frison, «e anche qui sarà allestita una cartellonistica adeguata». In questo modo, quando gli studenti faranno le loro visite, accompagnati dagli insegnanti e dagli esperti naturalistici, avranno un’area in cui ascoltare le spiegazioni prima di effettuare la passeggiata lungo il percorso didattico.

«Questo progetto, che è stato portato avanti dagli uffici urbanistica, da me e dall’assessore Valentina Tomasi per gli aspetti legati alla didattica, permetterà ai più giovani di avvicinarsi ai valori della sostenibilità e di conoscere cosa c’è nel loro territorio», continua Frison.

Nell’area umida saranno inserite piante simili a quelle già presenti, per potenziare l’area, e saranno eliminate quelle infestanti. Il progetto ha ottenuto il parere favorevole di Genio civile e Soprintendenza, i lavori (affidati alla Ge.o.pr.am. di Rovigo) saranno conclusi entro il 12 novembre.

Il costo è di 120 mila euro, il progetto Reti ecologiche è finanziato dalla Provincia e dalla Fondazione Cariverona, in parte anche dal Comune. Con questo secondo stralcio dell’ultima misura in programma, si concluderà.

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