Bisato si presenta ai bellunesi

Il candidato alla segreteria regionale del Pd per la mozione Renzi ieri in piazza

BELLUNO. «Una fortuna, perché consente di fare pulizia». Per Roger De Menech, deputato del Partito Democratico, le primarie aperte del 30 aprile sono un’occasione per far parlare i territori e per «portare a Roma le politiche del Veneto». «La vicinanza con il territorio sarà il suo punto di forza» aggiunge presentando Alessandro Luigi Bisato, sindaco di Noventa Padovana e candidato alla segreteria regionale del Partito Democratico. Una sfida importante che vede lo vede schierato a fianco di Matteo Renzi, che si ricandida alla segreteria del Pd nazionale.

Saranno le primarie aperte - fissate per il 30 aprile - a decidere chi si presenterà all’assemblea del Pd per guidare il partito. Un meccanismo che funzionerà tanto per lo scenario nazionale quanto per quello regionale.

Mentre a Roma Renzi deve fare i conti con la bocciatura del referendum costituzionale, in Veneto si riparte da una pesante sconfitta alle regionali. «Quella che si sta mettendo in moto è una sana adrenalina» commenta Bisato, «è una competizione che, se procederà con toni da fair play, non può che far bene. Il congresso è un momento di vittoria del partito e questo bisogna farlo capire alla gente, non solo agli iscritti». Più che di programmi, Bisato mette l’accento sul metodo. «Sono un sindaco» spiega, «e voglio puntare sulla capacità degli amministratori di stare sui problemi. È un messaggio che magari arriva più lentamente, ma arriva. E non servono slogan». L’altro cardine del modus operandi del candidato renziano è la «cinghia di trasmissione tra territori» che deve portare gli amministratori regionali a confrontarsi con quelli locali. «Zaia si poteva occupare di autonomia del Veneto già sulla base delle norme esistenti» spiega, «e invece non si occupa di Belluno e della sua autonomia».

Temi di cui Bisato, che ieri ha visitato Agrimont, ha discusso con i sostenitori della mozione Renzi che ieri erano i piazza dei Martiri. «È il momento di dialogare con i veneti e dare risposte concrete su temi come lavoro e immigrazione» spiega Sebastiano Casoni, coordinatore della mozione Renzi per la provincia di Belluno. «Abbiamo trovato un candidato alla segreteria regionale più bravo del precedente» ironizza De Menech, che ha di fatto ricoperto l’incarico fino a questo momento, «siamo un partito e oggi siamo gli unici a organizzare momenti di questo tipo: il congresso è un lavoro lungo e silenzioso ma porta fermento e positività». (v.v.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi