«Bisogna convincere gli indiani a indagare»
In casa c'era ancora aperto l'ultimo libro che stava leggendo. Dappertutto si trovano indizi della sua devozione ai culti indiani: drappeggi, arazzi, coperte, quadri, perfino mobili. La sua passione era evidente, anche se non era riuscita a condividerla con i genitori. «Li conosco da molti anni, da quando ero sindaco», racconta Dario Dall'Agnol, che su mandato del padre si è interessato del caso di sparizione di Katia Mores. «Un giorno Giacomo mi ha confidato che la figlia era scomparsa da un anno. Non sapeva cosa fare, così mi sono attivato. Personalmente non la conoscevo perché vivevo a Fastro, mentre lei non ha mai vissuto ad Arsiè. Al rientro in Italia dalla Svizzera, dove i genitori erano emigrati da giovani per lavoro, le hanno comprato un appartamento a Padova per frequentare l’università Ca’ Foscari di Venezia. Nel frattempo aveva trovato lavoro come commessa in una boutique di Padova di gran lusso. So che i genitori non erano molto contenti del suo credo, anche se era da tempo che aveva questa passione viscerale per l’India e per le filosofie orientali».
Al momento della scomparsa pesava circa 50 chili. È alta un metro e mezzo e calza il 35 di scarpe. «Ci sono candele, profumi e aromi dappertutto. Solo la cucina è in stile moderno. Ha una biblioteca piena zeppa di libri di guru e santoni e una saletta tutta arredata all’indiana per la lettura».
Andava in India tutti gli anni almeno per un paio di mesi, sempre con qualcuna delle sue amiche. Ma nel 2013 è partita da sola perché si è trovata disoccupata in un periodo in cui le amiche lavoravano. «Da quel che ho potuto ricostruire, Katia è una donna ingenua: per lei tutti sono bravi, buoni, spirituali e onesti. Frequentava un sacco corsi di meditazione, crede alle presenze paranormali e dall’aldilà. Non si è mai sposata né ha avuto figli».
Al momento Dall'Agnol ricopre il ruolo di curatore della figlia, nominato su richiesta della famiglia. Ha la delega per accedere alla documentazione bancaria, redarre l’inventario, consultare i documenti relativi all’indennità di disoccupazione Inps e ogni altro atto. «Invoco l'Interpol e ogni altra forza diplomatica perché indaghi su questa scomparsa», esclama l'arsedese, «noi abbiamo fatto il possibile, ma ora devono attivarsi altre forze per persuadere l'India a scoprire che fine ha fatto questa povera ragazza».(f.v.)
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