Bivacco senza più tetto Il Cnsas sollecita un’opera di ripristino al Carlo Buffa di Perrero

Alex Barattin: «Quella è una zona molto frequentata La struttura è vitale per dare ricovero a chi è in difficoltà»
Gianluca De Rosa

CORTINA

Ripristinare il tetto del bivacco intitolato al maggiore Carlo Buffa di Perrero per garantire un ricovero d’emergenza agli escursionisti in difficoltà sul Cristallo. L’appello arriva dai vertici del soccorso alpino e speleologico provinciale, dopo aver ricevuto nei giorni scorsi la notizia del crollo del tetto della struttura causato dal peso della neve averne verificato in proprio l’autenticità.

«Allo stato attuale la struttura non è utilizzabile perché priva del tetto», ha spiegato il delegato Alex Barattin, «o, meglio, nessuno ne vieta o ne ha vietato l’ingresso; resta il fatto che non c’è un tetto come riparo ed all’interno del bivacco insiste ancora una coltre di neve, eredità del duro inverno appena trascorso».

Il crollo del tetto del bivacco intitolato al comandante del battaglione Cadore che scrisse diverse pagine indelebili durante la prima guerra mondiale, una di queste proprio sul Cristallo, è stato segnalato e reso noto dal soccorso alpino e speleologico di Cortina durante una delle tante uscite, su sentiero o per via aerea con l’ausilio di un elicottero, aventi come obiettivo il controllo costante del territorio. Va sottolineato che le condizioni del bivacco maggiore Carlo Buffa di Perrero erano già compromesse da tempo, a causa delle intemperie e della posizione particolare che lo vede particolarmente esposto, a quota 2760 di forcella Padeon, lungo il sentiero attrezzato Ivano Dibona. Proprio quel sentiero adesso preoccupa il Cnsas provinciale Dolomiti bellunesi.

«La zona è molto frequentata anche se da parte di escursionisti debitamente preparati», ha aggiunto Barattin, «tuttavia si tratta di un’area complessa. Muoversi al suo interno richiede una certa preparazione. Fatto sta che abbiamo registrato numerosi interventi ed in alcuni casi specifici, magari in condizioni meteorologiche proibitive oppure con l’incombere della notte, è servito un ricovero di emergenza all’interno di quel bivacco. Cosa che adesso non è più possibile. È per questo che auspichiamo un ripristino del tetto, almeno in condizioni di fortuna o parziali. Se non altro per continuare a poter garantire alle persone in difficoltà, impossibilitate ad essere recuperate con un volo in elicottero, un luogo sicuro dove poter riparare» .

Difficile ipotizzare in tempi celeri il ripristino del tetto del bivacco maggiore Carlo Buffa di Perrero. La struttura infatti è di proprietà demaniale. Nel recente passato fu oggetto di un’opera di manutenzione dettagliata, effettuata nell’ambito di un intervento programmato lungo la ferrata Ivano Dibona. È dunque ipotizzabile che un intervento sia ascrivibile all’Unione Montana visto che, stando alle informazioni raccolte, né Cai né Regole hanno competenza specifica in materia. —



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