Black-out in Agordino, si pensa al risarcimento danni
LIVINALLONGO. La corrente è tornata, in tutta la montagna bellunese. Ma superata la fase critica del black-out, ora si contano i danni. Complici le vacanze di Carnevale, le piste questa settimana sono affollate. Lo erano anche ieri, nonostante nevicasse in molti comprensori. E lo sarebbero state anche lunedì, se il black-out non avesse messo fuori uso gli impianti del Col di Lana.
Ieri la situazione era tornata alla normalità, in tutta la valle e anche in Val Badia. Ma la società Impianti a fune Col di Lana sta valutando l’ipotesi di chiedere un risarcimento danni. A Terna o Enel, bisogna capire. E bisogna anche calcolare bene a quanto ammonti il danno, rappresentato in primis dalla perdita di passaggi degli sciatori. La società sta anche valutando se presentare la richiesta di risarcimento in autonomia o se farsi appoggiare dall’Anef, l’associazione degli esercenti funiviari. In quel caso, assicura il presidente Renzo Minella, il sodalizio non farebbe mancare il suo appoggio: «L’associazione si sta attivando e sarà al fianco delle società che hanno subito un danno a causa del black-out di lunedì. Ci sarà, da parte nostra, il massimo impegno per recuperare quanto patito a causa del disservizio, anche considerando il fatto che queste giornate sono molto importanti per il settore. C’è molta gente nei nostri comprensori sciistici, e perdere anche solo una giornata rappresenta un danno». Anef è in attesa che le società bellunesi si facciano vive per quantificare i danni che hanno subito e per capire come muoversi per una eventuale richiesta di risarcimento.
Ieri, intanto, la situazione era tornata alla normalità. Lunedì mattina, attorno alle 9.30, si è rotto un conduttore sulla linea a 132 kiloVolt che da Cencenighe arriva alla centrale di Saviner, a Rocca Pietore. Questo fatto ha provocato un disservizio sulla cabina primaria di Corvara. Un cavo si è spezzato ed è caduto in via Masarè, a Rocca, senza creare danni a persone o cose (eccetto a un prato che ha preso fuoco al contatto con il cavo dell’alta tensione). Ieri però tutto era tornato a posto. Molti turisti hanno telefonato negli uffici della società Impianti a fune Col di Lana, per verificare che gli impianti fossero in funzione. Poi sono andati tranquillamente a sciare.
Per quanto riguarda il rimborso degli skipass giornalieri, infine, negli uffici di Dolomiti Superski sono arrivate appena cinque telefonate, ma ancora lunedì. Il grosso dei disagi è stato patito dalla Val Badia ed è probabile che qui si concentri il maggior numero di richieste di rimborso.
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