Black out, l'emergenza è finita
BELLUNO. Emergenza cessata. Dopo 82 ore. È arrivata alle 19 di ieri la comunicazione di Enel sul black out elettrico che ha colpito l’Alto Bellunese, anche se nella nota si precisa che «la corrente è tornata nella pressochè totalità delle case dei cadorini, con la sola eccezione di località ancora non raggiungibili».
Restano, insomma, i disagi e le aree a maggior criticità sono quelle di Comelico Superiore, Cibiana, Danta e San Nicolò, dove le lampadine sono tornate ad accendersi solo nella serata di ieri e grazie all’arrivo dei generatori elettrici.
Su quanto accaduto dopo l’arrivo dell’annunciata “Tempesta di Natale”, intanto, il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ha convocato per giovedì un apposito incontro tecnico per l’analisi della situazione elettrica in Veneto e del black out che ha colpito la montagna bellunese. Scopo della riunione, a cui saranno convocati i due concessionari dei servizi di trasmissione e di distribuzione Enel e Terna, è fare il punto sulla situazione di emergenza elettrica che ha colpito l’Alto del Veneto e individuare soluzioni concrete per prevenire i disservizi e rafforzare la capacità di risposta del sistema regionale. Successivamente l’incontro sarà esteso, nella stessa giornata, alla Regione Veneto, alla Prefettura, alla Protezione Civile e agli enti locali interessati.
Verso la normalità. «Il servizio elettrico è sempre più regolare e contiamo di completare gli ultimi interventi in serata. L’emergenza si può considerare chiusa». Lo ha affermato ieri Roberto Ruggiano, responsabile Enel - direzione Territoriale Rete del Nord Est, che da 72 ore coordina le attività dei tecnici Enel al lavoro nel Bellunese, diventati quasi 400 nelle ultime ore. «In molti casi l’energia elettrica arriverà grazie ai gruppi elettrogeni, ma il lavoro continuerà ininterrottamente fino alla rimessa in servizio delle linee. Mentre nelle prime ore dopo il rientro in funzione delle linee di Terna la ripresa del servizio è stata rapida», ha aggiunto Ruggiano, «adesso il lavoro è molto più parcellizzato perché si tratta di raggiungere località sparse o lontane dai centri abitati».
Un migliaio ancora senza corrente. La giornata di ieri si era aperta con 3.260 utenze ancora disalimentate in provincia. Il secondo report di Enel, arrivate alle 13, ne segnalava la riduzione a 1.700, numero ulteriormente diminuito in serata con l’arrivo dei gruppi elettrogeni (con potenza variabile tra 200 e 500 kW) nelle aree dell’Alto Comelico. A ieri sera si segnalavno circa un migliaio di utenze ancora sprovviste di erogazione elettrica. Meno del 2% di quelli interessati inizialmente dal disservizio. Una percentuale che, tuttavia, secondo Enel comprenderebbe anche utenze disabitate.
Quattrocento all’opera. Al lavoro ieri 400 persone, suddivise in 270 operativi Enel, 20 tecnici, 90 operai di altre ditte e 20 tecnici del Centro operativo del telecontrollo di Mestre. I gruppi elettrogeni attivi sono 33, più i 12 installati ins erata. Un’altra cinquantina è invece disponibile in loco. In particolare nei Comuni di Comelico Superiore, Danta e San Nicolò Comelico, i tre principalmente interessati dalle disalimentazioni, sono attivi 17 gruppi elettrogeni e sette sono in fase di collegamento.
Le linee di Comelico Superiore. Parallelamente al ripristino del servizio, gli uomini Enel hanno avviato il ripristino e il consolidamento delle linee danneggiate, talora solo nei conduttori, ma in molti casi con tralicci abbattuti: è il caso ad esempio di due linee completamente abbattute nel Comune di Comelico Superiore, per una lunghezza complessiva di oltre 14 chilometri.
Il ripristino dell’assetto originario delle rete, che secondo Enel non avrà ripercussioni sulla qualità del sevizio alla clientela, richiederà svariate settimane di lavoro ed è giá in corso la pianificazione degli interventi.
Pericolo valanghe. In riferimento alla situazione meteorologica attesa sul territorio regionale, la Protezione civile regionale ha emesso lo stato di attenzione per rischio valanghe su tutta la montagna veneta.
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