Blitz dei Nas, le stalle ora sono a posto

Alpago. Ieri sopralluogo dell’Usl con la polizia locale. Entro lunedì l’ordinanza di dissequestro

ALPAGO. I tre allevamenti di ovicaprini dell’Alpago (due di Tambre e uno di Farra d’Alpago) hanno sistemato tutte le irregolarità burocratiche contestate dai carabinieri del Nas di Treviso. Irregolarità che avevano portato al sequestro amministrativo disposto dai sindace. Entro lunedì, quindi, le tre stalle potranno riaprire .

Ieri mattina, il personale del servizio veterinario dell’Usl 1, guidato dal responsabile Gianluigi Zanola, si è recato nei tre allevamenti per eseguire il sopralluogo di verifica. «Abbiamo controllato le tre stalle e sono risultate tutte e tre a posto», precisa Zanola. «Abbiamo controllato le agnelle che non avevano l’identificazione ed erano state marcate».

Il sopralluogo è stato condotto dall’Usl, assieme agli agenti della polizia locale di Tambre e Farra d’Alpago.

«Ho steso il verbale, che è stato consegnato alla polizia. Il documento sarà sottoposto all’attenzione del sindaco, che dovrà disporre l’ordinanza di dissequestro. Si tratta di attendere tra oggi e domani. Credo che per lunedì tutto ritornerà alla normalità, con gli allevatori che potranno vendere o macellare i loro capi come vorranno», sottolinea il direttore dei servizi veterinari.

Il Nas aveva contestato la compilazione parziale del registro di allevamento, che deve recare i numeri di capi presenti nella stalla. Zanola precisa che «non c'è alcun dubbio sulla provenienza: gli agnelli che abbiamo visto corrispondono alla razza alpagota».

Ma la polemica non si placa. «È giusto tutelare la produzione, ma bisogna anche tener conto dei momenti difficili che stiamo attraversando», dice il sindaco di Tambre, Oscar Facchin. «Entro domani firmerò l’ordinanza, che dovrà essere notificata agli allevatori; da quel momento scatterà il dissequestro», precisa il primo cittadino di Farra, Floriano De Pra. (p.d.a.)

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