Bloccata nel bagno: il fidanzato accusato di sequestro di persona

Un giovane albanese è stato rinviato a giudizio dal giudice La difesa ha cercato di cambiare il reato in violenza privata



Chiusa a chiave in bagno. E poi percossa.

L’albanese Isuf Allushi è stato rinviato a giudizio per sequestro di persona. La vittima è la fidanzata dell’epoca, una ragazza minorenne.

Il difensore dell’imputato, Gianfranco Tandura, ha cercato di far derubricare il reato in violenza privata, ma non c’è stato verso. Secondo il giudice per le udienze preliminari Marson era stato correttamente contestato dal pubblico ministero Faion e l’udienza di smistamento è già stata fissata per il 10 aprile. È in quel momento che si raccoglieranno le liste dei testimoni e si farà il calendario dei successivi appuntamenti in aula fino alla sentenza.

Nel frattempo la giovane donna si è costituita parte civile con l’avvocato Riccitiello. Un modo per partecipare al processo, ma anche per chiedere un risarcimento danni, quando sarà il momento della discussione.

I fatti verbalizzati dai carabinieri della stazione di Feltre e contestati dalla Procura della Repubblica sono risalenti al 30 maggio 2017.

Quel giorno Allushi e la sua ragazza si trovavano in un bar di via Garibaldi, nel centro di Feltre. Secondo una prima ricostruzione la giovane donna è andata in bagno e lui non solo l’ha seguita ma prima che potesse chiudersi dentro si è infilato nel locale riservato alle signore, bloccando la porta con il chiavistello. Gli animi dei due ragazzi dovevano essere surriscaldati, sta di fatto che l’uomo ha cominciato a percuoterla, provocandole lesioni guaribili in sei giorni. L’ipotesi di reato di sequestro di persona è aggravata dall’aver commesso il fatto in danno di una minore.

La donna non riusciva ad andarsene e, una volta liberatasi da quella situazione, è andata sia al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato che alla vicina stazione dei carabinieri a presentare una querela. La vicenda è approdata in udienza preliminare e le parti hanno discusso sulla qualificazione del reato. La difesa puntava alla violenza privata, mente accusa e parte civile insistevano per il sequestro di persona. Il giudice ha scelto la seconda strada, rinviando a giudizio l’imputato e fissando la prima data del processo. —



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