Blocco di ghiaccio lo colpisce alla testa grave uno scalatore

L’incidente sulla cascata Cattedrale ai Serrai di Sottoguda Casco in frantumi, ventiduenne elitrasportato a Bolzano
Di Marco Ceci

ROCCA PIETORE. Si trovava circa a metà del primo dei due tratti della cascata della Cattedrale, tra gli appassionati delle scalate sul ghiaccio la più ambita dei Serrai di Sottoguda, quando un grosso blocco di ghiaccio staccatosi dalla cima è piombato di sotto, colpendolo in pieno. Il violento impatto ha ridotto in frantumi il caschetto dell’arrampicatore, rimasto gravemente ferito alla testa.

L’allarme è scattato ieri mattina, poco prima di mezzogiorno, quando il 22enne Daniel Dometz, bolzanino di Santa Cristina Valgardena, si trovava a una quindicina di metri d’altezza, sulla colata ghiacciata (alta complessivamente una sessantina di metri) che si trova vicino alla chiesetta di Sant’Antonio. A causare il distacco di uno spuntone di ghiaccio, del peso di oltre un chilogrammo, sarebbe stato uno dei numerosi appassionati che in quel momento stavano scalando la “Cattedrale” e impegnato nella sicura sulla cengia soprastante, una sporgenza naturale che divide appunto in due la cascata. Colpito alla testa, impatto che ha provocato un grosso squarcio nel caschetto protettivo in materiale composito, il giovane scalatore ha perso i sensi, volando per alcuni metri di sotto prima di essere trattenuto dalla corda di sicurezza alla quale era assicurato.

Dopo aver lanciato l’allarme al 118, i compagni di arrampicata hanno raggiunto il ragazzo, secondo di cordata, che era rimasto appeso a circa otto metri di altezza. Notando subito che il 22enne era svenuto, lo hanno calato fino alla base della cascata. Sul posto si è portata, a bordo delle motoslitte, una squadra di otto persone del Soccorso alpino della Val Pettorina, impegnata nelle vicinanze per un’assistenza gara, e l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano, attivato dalla centrale operativa del Suem 118 in quanto l’eliambulanza di Pieve di Cadore era già impegnata in un trasporto ospedaliero. Il medico a bordo dell’elicottero, sbarcato in zona vista l’impossibilità del velivolo di atterrare nel canyon naturale dei Serrai, ha prestato le prime cure al giovane, che nel frattempo si era parzialmente ripreso (ma permanendo in uno stato di semincoscienza). Cure effettuate con l’ausilio dei soccorritori del Cnsas, che hanno poi provveduto ad assicurare l’infortunato nel Vacuum (materassino a depressione) e trasportarlo in motoslitta per circa due chilometri, fino a Malga Ciapela, dove era in attesa l’eliambulanza. L’arrampicatore è stato quindi imbarcato e trasportato all’ospedale di Bolzano, dove è stato ricoverato con una grave ferita alla testa, ma giudicato non in pericolo di vita.

«Non era certo uno sprovveduto, era attrezzato in maniera esemplare», spiega Alessandro Darman, capo stazione Cnsas della Val Pettorina, «come i numerosi altri appassionati che ieri si trovavano sulla cascata della Cattedrale quando si è verificato l’incidente. Va tuttavia ricordato che faceva molto caldo: situazione non ottimale per scalare una colata di ghiaccio che, nella sua parte più in alto, è esposta al sole. In queste condizioni meteo le cascate consigliate sono sicuramente quelle esposte a nord e non al sole, perchè con l’innalzamento delle temperature il pericolo di distacchi è concreto».

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