Boati in Fadalto: attesi i dati dei sismografi
«L'orco», come lo chiamano gli abitanti, ha rumoreggiato altre sei volte a Nove
Una veduta dell’Alpago
FARRA D'ALPAGO. «Alle 13.40 un forte boato ha sinistramente fatto sobbalzare la sella del Fadalto, in Comune di Farra d'Alpago». Lo conferma senza nascondere la sua preoccupazione il sindaco Floriano De Pra che sta continuando a monitorare la situazione. Tre ore dopo, il primo cittadino di Farra, insieme all'assessore Bruno Fasan di Vittorio Veneto, accompagnava i tecnici dell'Ogs di Udine, dipendenti dal centro di oceonografia di Trieste, all'installazione in zona di un sismografo. La prossima settimana gli esperti saliranno di nuovo in Alpago per raccogliere i dati e portarli allo studio. Gli oltre 60 botti che si sono avvertiti in Val Lapisina, ma soprattutto sul Fadalto e a Fadalto Basso, segnalano sommovimenti tellurici o un più tranquillo assestamento delle falde freatiche? «Ancora non siamo in grado di fare nessuna ipotesi», afferma il sindaco, «e proprio per questo c'è inquietudine fra la popolazione». Sei botti anche ieri, con la tendenza del fenomeno ad allargarsi, sia verso l'alto, la sella del Fadalto appunto, sia in direzione opposta, verso valle, a Nove. Ecco perché è stata decisa l'estensione della rete di rilevazione sismica. L'altro ieri una centralina era stata installata a Fadalto Basso, ieri si è proceduto con la collocazione di altre strumentazioni in località Caloniche, sopra la sella, alle pendici del Nevegal, quindi a Nove e a Gaviol, sempre in Val Lapisina. Giuseppe Berton, che abita a Fadalto Basso ed è un appassionato di sismologia, ha da ieri una preoccupazione in più. «Il fenomeno sembra che si stia spostando verso valle, infatti un brutto colpo è stato avvertito anche a Nove. Ed è la prima volta che accade in misura così perentoria». Dal 10 gennaio scorso, Berton si è fissato sulla carta 60 boati, piccoli, medi e grandi. Li ha avvertiti, lui e la sua famiglia, di sera, di notte e di mattina presto; durante il giorno no, perchè non è a casa, quindi il numero è da moltiplicare. Nelle ultime 24 ore sono stati avvertiti alle 23.26, alle 23.43 e alle 23.59 di giovedì, quindi alle 5.46 e alle 6.58 di venerdì. A metà giornata l'"orco", come ormai lo chiamano da queste parti, copiando l'"Orcolat" del Friuli, si è avvertito prima a Nove e poi sulla sella del Fadalto. «Tutto è sotto controllo», tranquillizza Angela Zoppè, alpagota, comandante della polizia locale, «le segnalazioni vengono partecipate al nostro Comando in tempo reale e noi le comunichiamo a chi di dovere». «Con i sismografi che sono stati piazzati dall'istituto di Oceonografia di Trieste», rassicura l'assessore Mario Rosset, «potremmo avere una precisa rappresentazione grafica del fenomeno e attribuirgli così un'origine certa, evitando il dilagare di ipotesi che si sono susseguite in questi giorni». «Ci scambiamo le segnalazioni anche con gli amministratori dell'Alpago», informa la comandante Zoppè, «che sono in contatto anche con il comando dei vigili del fuoco di Belluno e la loro protezzione civile. Ma tutti i dati vengono inviati ai carabinieri di Vittorio Veneto che sono in stretto contatto con il Centro Sismico di Trieste». Il sindaco di Farra conferma che anche in Alpago sono state incaricate una serie di persone per "ascoltare" eventuali botti e segnalarle ai sindaci che le trasmetteranno ai vigili del fuoco a Belluno. «Questi dati verranno messi a confronto con quelli di Vittorio Veneto». Martedì prossimo, in Regione un vertice per fare il punto.
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