Boati in Fadalto: la Regione cerca alberghi sul litorale
L'iniziativa è solo precauzionale in caso fosse necessario sfollare gli abitanti
La vallata dal Nevegal
FARRA D'ALPAGO.
La Regione Veneto sta predisponendo un piano post-sisma individuando gli alberghi sul litorale marino che potrebbero ospitare gli eventuali sfollati di Vittorio Veneto. E' quanto emerso alla riunione, l'altra sera, dei consiglieri comunali di Vittorio Veneto con il sindaco Da Re.
L'iniziativa della Regione è solo precauzionale. Evacuazione e sfollamenti, anche a distanza, si sono verificati fin dai tempi del terremoto in Friuli, nel 1976, e più recentemente in occasione di quello a L'Aquila. Nessun allarme, al momento. Semmai un pre-allarme della Protezione civile, con l'attivazione, sia a Vittorio Veneto che a Farra del "Coc", il centro operativo comunale.
I boati, infatti, si accompagnano a microscosse che arrivano da mille metri di profondità, non dai 5 mila o 10 mila dei terremoti tettonici. Ma è indubbio che la popolazione ha paura. Mario Rosset, assessore alla protezione civile, ha infatti dichiarato che «non siamo in emergenza ma l'attenzione è al massimo livello». Novità sono arrivate dal geologo Gino Luchetta, tra l'altro assessore della Comunità montana. Lo studioso ha fatto conoscere una cosa fino ad oggi sconosciuta: «Il grado delle scosse del 2º grado della scala Richter». Finora si era parlato di un grado e mezzo, di 1.8 per le vibrazioni dell'altro giorno.
«Si tratta di fratture delle rocce a una profondità di 1000 metri - ha ancora precisato Lucchetta - in una zona ben individuata situata al confine tra il Comune di Vittorio Veneto e di Farra d'Alpago». Quindi sotto Sella del Fadalto.
«Si tratta - ha sempre detto il geologo Lucchetta - di masse rocciose in tensione non si sa se per un fenomeno di schiacciamento o di rilassamento». Il sindaco Da Re ha affermato, tra l'altro, che «in ogni caso dobbiamo prepararci anche alla peggiore delle ipotesi». E' stato da tutti ribadito (l'assessore Rosset, Carlo Celso coordinatore della Protezione Civile, il geologo Lucchetta, il sindaco Da Re) che il fenomeno esiste e non bisogna abbassare la guardia. Il sindaco di Vittorio Veneto ha ricordato la costituzione del centro operativo intercomunale con Farra «ma - ha precisato - sta lavorando sul fenomeno dei boati del Fadalto una vera task force composta da Centro di Ricerche Sismologiche, Cnr, Dipartimento regionale e nazionale della Protezione Civile, i nostri tecnici e i comuni di Vittorio Veneto e Farra d'Alpago». Il Comune di Vittorio Veneto terrà un'assemblea pubblica in città, questa sera. Ai consiglieri comunali è stato spiegato il Piano di Protezione Civile comunale, indicando le varie zone di raccolta e le tabellature esistenti già sul territorio comunale.
Il geologo Lucchetta ha fatto il punto anche sui controlli approfonditi lungo la cresta delle montagne che sovrastano la Val Lapisina, alla ricerca di eventuali cedimenti, che non sono stati trovati. «Con la conclusione che si dovrebbe trattare della rottura di rocce in tensione a livello abbastanza superficiale e circoscritto senza ulteriori conseguenze, ma è evidente che la conferma dovrà arrivare dai tecnici per i quali fondamentale sarà la raccolta dati più completa». Lucchetta ha risposto anche alla domanda se si possono verificare frane, come quella del monte Toc, dalle pendici del Col Visentin. Frane che rischierebbero di finire dentro il lago Morto, con effetti devastanti.
L'esperto ha rassicurato precisando che fino ad oggi non sono stati trovati punti di anomalia.
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