Boati in Fadalto, oggi i primi dati

A Mestre si incontrano esperti ed amministratori per valutare gli episodi
Una veduta della Val Lapisina, con il lago Morto e l’autostrada
Una veduta della Val Lapisina, con il lago Morto e l’autostrada
FARRA D'ALPAGO. I rumori sono provocati dall'acqua che ghiaccia nelle cavità carsiche e che spacca le rocce? E' l'ultima versione sull'incomprensibile fenomeno dei boati che si avvertono a Santa Croce al Lago e in Fadalto. Le ipotesi si moltiplicano ed i residenti rischiano di non capirci più niente. Questa mattina, però, la verità dovrebbe venire a galla. A Mestre alla sede della Protezione civile è in programma un vertice delle istituzioni e nel pomeriggio, alle 14.30, il presidente della Provincia, Gianpaolo Bottacin ed il sindaco di Farra, Floriano De Pra, ne riferiranno in una conferenza stampa. Alle 10.30, infatti, anche loro parteciperanno al summit con gli esperti di sismologia e geologia e con le delegazioni comunali di Vittorio Veneto e Farra. Ieri è stata proposta un'altra versione, dopo che sono state tirate in ballo, nei giorni scorsi, le falde freatiche e l'attività tellurica in superficie. Mario Piccin, geologo della Val Lapisina, nel corso del tradizionale incontro della domenica mattina, ai Laghi Blu, organizzato dall'assessore Bruno Fasan, ha detto di ritenere che i rumori avvertiti dalla popolazione siano dovuti all'acqua che si ghiaccia lungo le cavità carsiche - quelle perpendicolari, non orizzontali - della zona, con forti pressioni contro la roccia che cede e cade. Il fenomeno dei boati, quindi, non è nuovo e si ripete soprattutto nel periodo invernale. L'Istituto di Oceonografia di Trieste ha posizionato altre due stazioni, oltre ai cinque sismografi collocati nei giorni scorsi, per intercettare meglio eventuali relazioni tra boati e microterremoti. I risultati delle analisi verranno resi noti oggi ed in base a quanto sarà certificato saranno decise le azioni di protezione civile. Ben 40 le persone che si sono riunite ieri in Fadalto per avere informazioni e spiegazioni sul fenomeno. «Ovviamente sono tutte preoccupate» ammette l'assessore Fasan, che pure getta acqua sul fuoco. Secondo lui, infatti, il fenomeno è in fase di esaurimento, quindi il pericolo dovrebbe essere superato. Il sindaco di Farra, Floriano De Pra, ha effettuato intanto una nuova ricognizione a piedi sulle creste della montagna in località Pian de La Pita. «Ho trovato delle fessure, che però mi sembrano datate» ammette. In sostanza i microterremoti non avrebbero intaccato la montagna. Ma da Pian de la Pita incombe la più grande frana del Vittoriese ed è per questo che stamani, a Mestre, verrà richiesto il monitoraggio di tutto il fronte, che verrà realizzato attraverso un'apposita strumentazione radar.

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