Boato in Valbelluna, colpa di un aereo. Allarme e molte chiamate ai vigili

Da Sedico all’Alpago, centinaia di persone uscite in strata. Vigili in sopralluogo, indagine dell’Aeronautica

BELLUNO. Un incredibile boato, attorno alle 18.30, ha fatto scappare i bellunesi dalle case, dagli uffici, dai locali pubblici. Tutti fuori, tutti convinti che ci fosse una scossa di terremoto, tutti che cercavano di mettersi al sicuro lontano da oggetti o muri che potevano cadere.

I vetri hanno tremato in modo davvero violento, dall’Alpago, a Ponte, a Belluno ma anche in tutta la Valbelluna. È stato sentito a Vittorio Veneto, ma anche nella Pedemontana friulana, Pordenone. C’è stato un fuggi fuggi generale, durato pochi momenti, il tempo di sentire che in cielo stavano passando degli aerei. E così molti hanno capito quello che era davvero successo, cioè che il boato era dovuto ad un aereo che ha superato il muro del suono durante una delle tante esercitazioni che interessano i cieli bellunesi.

Subito dopo il “bang supersonico” sono iniziate le telefonate ai vigili del fuoco, letteralmente tempestati di richieste di informazioni. Per non parlare dei social, dove hanno cominciato a girare in modo vorticoso le domande di informazioni. Proprio da lì si è capito quanto estesa fosse l’area interessata.

Boato a Belluno, Aviano conferma le esercitazioni di uno stormo aereo: «Dinamica al vaglio»
Caccia appena decollato dalla pista della base Usaf di Aviano (Pordenone), in una foto d'archivio 25 marzo 2011. ANSA / STEFANO LANCIA

Anche la prefettura si è mossa, con telefonate ai vigili del fuoco, ai carabinieri, alla polizia, per capire se all’origine del boato ci fosse un qualche tipo di scoppio. Infatti la prefettura non era stata informata di voli di addestramento militare. Le uniche informazioni che Palazzo dei Rettori aveva inviato ai comuni sono relative ad un programma di voli che svolgeranno dal 23 al 26 gennaio, dalle 14 alle 20, da parte del 51° Stormo dell’aeronautica militare di Istrana. Ma a quanto si sa lo scoppio non è addebitabile ad aerei italiani, di stanza a Istrana, non potenzialmente attrezzati per arrivare a tanto. Quindi non resta che pensare che si tratti di voli di addestramento della sede americana di Aviano. Ieri gli F16 dell'aeroporto di Aviano nelle ore del boato erano impegnati in normale attività di addestramento. «Gli aerei stanno svolgendo il normale addestramento», hanno detto dalla struttura militare. «Attendiamo la fine delle missioni e il loro arrivo ad Aviano per le verifiche del caso».

Il rumore di una forte esplosione che ha fatto tremare i vetri delle case ha causato notevole trambusto a Belluno. Alcuni abitanti hanno temuto che le case potessero aver subito dei danni. E sono state diverse le uscite dei vigili del fuoco del distaccamento di Belluno per la verifica statica di alcune abitazioni. Come nella zona di Cavarzano: sia in via Barozzi che in via Strasburgo i vigili sono andati in sopralluogo intorno alle 19.15. Non sono stati riscontrati danni. Intanto l’Aeronautica militare ha annunciato una indagine e una serie di verifiche per capire quel che è avvenuto.

Sui social network si è scatenata la polemica quando si è capito che il botto è stato provocato da un aereo militare.

«Il boato in Valbelluna era un aereo» ha postato l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, mentre il sindaco Jacopo Massaro ha assicurato in un post che non si erano verificati danni a persone o cose. La gente però, specie su Facebook, ha criticato brutalmente l’episodio, e c’è chi ha chiesto allo stesso Massaro se non fosse il caso di avviare proteste ufficiali. Sempre su Facebook, anche gli sfottò: come quello del consigliere Rufus Bristot che canzona il consigliere regionale Berlato per le multe a carico dei cittadini che disturberanno i cacciatori: «Berlato, già sul posto (Aviano) da qualche minuto, sta comminando la sanzione di 3.600 euro agli aerei che in Valbelluna hanno fatto booooommmmmm!».

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