Bocciato il nuovo rifugio a Plan Boé
LIVINALLONGO. Comune e conferenza dei servizi bocciano il progetto di un nuovo rifugio sulle piste di Arabba. La struttura avrebbe dovuto sorgere a Plán Boé ma per il Comune serve «uno studio complessivo della zona per un equilibrato ed ordinato uso del territorio».
Il progetto era stato presentato ancora nel 2015 da parte di Luigi Villanella con la procedura del Suap, che permette un iter più agevolato. Ma viene stoppato fin da subito da Comune e dalla conferenza dei servizi con la richiesta di inviare un ulteriore documentazione sulla base di pareri di altri enti presenti in Conferenza.
Tra giugno e marzo del 2017 il richiedente presenta un nuovo progetto totalmente differente dal primo. La cubatura richiesta passa da 1200 a 1900 metri cubi e non per un ristoro ma bensì per un vero e proprio rifugio con tanto di parco giochi e piazzola per l’atterraggio dell’elicottero.
Una modifica che ancora una volta non convince l’amministrazione comunale. Le strutture annesse al rifugio vengono giudicate infatti come «luogo di attrazione fine all’attività che non può essere usata da tutti nel contesto del paese». C’è poi da tenere conto anche delle previsioni urbanistiche contenute nel Pati elaborato tra i cinque comuni dell’Alto Agordino (Livinallongo, Alleghe, Colle S. Lucia, Selva di Cadore ed Alleghe) che da più di 10 anni attende di essere definitivamente approvato. Pati nel quale, solo per il territorio di Livinallongo, sono state presentate ben 13 domande per nuove attività di ristorazione vicino alle piste da sci (tra queste anche quella di Villanella) e 4 proposte di ampliamenti di rifugi già esistenti. Di queste ben 5 attività ed un ampliamento nella zona interessata dal nuovo rifugio che si chiamerebbe “Regina delle Alpi – La Villanella”, mentre tra il Passo Campolongo ed il Burz ci sono già 7 attività in funzione. Inoltre, osserva ancora il Comune, per i nuovi rifugi il Pati assegna un volume massimo di edificabilità di 6 mila metri cubi. Se ne venissero assegnati 2 mila solo al rifugio di Villanella – conclude l’aministrazione – ne resterebbero solo 4 mila per tutti gli altri. E comunque il Prg ancora in vigore non prevede la possibilità attualmente di nuovi rifugi nella zona del Plán Boè.
Con queste pesanti giudizi il progetto è tornato in conferenza dei servizi che nell’ultima seduta lo ha definitivamente bocciato sposando in gran parte proprio la posizione del Comune. In particolare l’organo al quale sono chiamati a dare il loro parere diversi enti, ha ribadito quando evidenziato anche dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e la sovrintendenza, ovvero che «è necessario uno studio complessivo disciplinante localizzazione e dimensionamento delle singole volumetrie da adibire a nuovo ristoro che tuteli l’interesse pubblico ed un equilibrato ed ordinato uso del territorio». Una bocciatura contro la quale Villanella ha già annunciato ricorso al Tar.
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