Bogana ha fiducia «Non ci sono motivi per dire di no»
La presidente ha partecipato al vertice tra le sette Province per chiedere a Venezia un incontro sulle prospettive
BELLUNO. «Non si capisce perché dovrebbe dire di no». Serenella Bogana, presidente della Provincia di Belluno, si dice tranquilla sulla decisione che Luca Zaia dovrà prendere nelle prossime ore ed è convinta che la Regione appoggerà il referendum per l’autonomia bellunese.
Se ne è parlato anche ieri, a Padova, in un incontro tra i sette presidente delle Province venete, riuniti proprio per parlare del referendum regionale del 22 ottobre. I sette presidenti hanno deciso di chiedere al governatore veneto un appuntamento, allo scopo di discutere insieme a lui del ruolo delle Province in questo ambito, cioè nel percorso per il referendum regionale, sia nella fase di avvicinamento che in quella successiva.
«Penso sia importante che le Province e la Regione», dice la presidente Bogana al termine dell’incontro di Padova, «si trovino per un confronto sul referendum autonomista del Veneto, perché le Province hanno un ruolo importante e aggiungo che Belluno ha una sua specificità che va anche oltre».
In sostanza si parlerà di questioni organizzative, ma anche del dopo referendum, dando per scontata la vittoria del Sì e quindi la necessità di gestire una nuova fase di governo del territorio. Dopo il referendum, infatti, potrebbe cambiare l’assetto regionale e le Province dovranno essere coinvolte, ma ancora non sanno cosa si aspetta la Regione da loro.
Nel frattempo Belluno e Venezia attendono di capire cosa ne sarà dei loro referendum: quello per una maggiore autonomia della Provincia dolomitica, e quello per la separazione amministrativa di Mestre dal Comune di Venezia.
Bogana è ottimista: «Il nostro referendum va avanti, ormai il processo è avviato e abbiamo già fatto molte cose. Francamente sono convinta che Zaia dirà sì e non capirei, nessuno di noi capirebbe, se dicesse di no a Belluno. Finora le dichiarazioni del presidente della Regione sul referendum bellunese sono sempre state positive. Per noi bellunesi il referendum provinciale viene rafforzato e allo stesso tempo dà un valore aggiunto a quello regionale. L’uno completa l’altro».
Tra le maggiori preoccupazioni di Zaia c’è quella legata ai tempi, nel senso che l’iter necessario allo svolgimento del referendum è complesso e articolato e nulla può essere tralasciato nella regolarità degli atti.
«I nostri passaggi li abbiamo fatti», rassicura la presidente Bogana, «e va sottolineato che la decisione di indire il referendum provinciale è stata presa all’unanimità dai sindaci bellunese, in una delle rare occasioni in cui il territorio si è espresso in modo compatto».
(i.a.)
Argomenti:referendum autonomia
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