Bollette non pagate a Gsp e il Comune salda il conto

Dal 2010 gli inquilini degli alloggi sociali non hanno saldato fatture per 12 mila € Massaro: «Non era possibile intestare quelle utenze a chi viveva in quelle case»

BELLUNO. Cinque anni di bollette dell'acqua non pagate negli alloggi sociali. Il Comune non ne sapeva nulla, ma si accolla la spesa. Le fatture sono relative alle utenze degli alloggi che un tempo si chiamavano “di emergenza” (condomini ex Zanolli e Kraller) e all'appartamento dell'ex custode del cimitero urbano. Quando Bim Gsp ha fatto i conti, ha visto che mancavano all'appello 12.252 euro, per fatture risalenti al periodo dal 2010 al 2014. Il Comune liquiderà la cifra (c'è già la determina con l'impegno di spesa), poi comunicherà all'amministratore dei condomini ex Zanolli e Kraller (A e B, sono due palazzine) l'ammontare della spesa sostenuta al fine di ripartirla correttamente e addebitarla ai condomini. Ma trattandosi di alloggi sociali, non sarà semplice per Palazzo Rosso recuperare la cifra dovuta. La stessa operazione sarà seguita con l'inquilino dell'appartamento di via Lazzarini, quello dell'ex custode del cimitero di Prade. «Le utenze degli alloggi sociali sono intestate al Comune», spiega il sindaco. «Non è possibile intestarle agli inquilini, perché cambiano con molta frequenza e diventerebbe complicato fare le continue volture». E sarà il Comune a regolarizzare i conti con Gsp, anche se il pagamento delle fatture sarebbe spettato agli inquilini.

La vicenda legata agli insoluti è ricostruita nella determina con l'impegno di spesa. Bim Gsp ha chiesto al Comune, proprietario degli immobili, di saldare le fatture riferite agli anni 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014 un anno fa. L'importo complessivo è di 12.252,11 euro. Ma il pagamento delle fatture relative al servizio idrico integrato, con riferimento ai condomini ex Zanolli e Kraller A e B, rientra tra le competenze dell'amministratore di condominio, che deve ripartirne il costo totale tra i diversi condomini nel rendiconto consuntivo annuale. A lui Gsp aveva inviato le fatture, dunque il Comune “non era a conoscenza né dell'ammontare del debito nè dello stato di insoluto”, si legge in determina. I due studi di amministratori incaricati della gestione delle palazzine che ospitano alloggi di emergenza avevano inserito nei loro conteggi le fatture, ma a quanto pare non sono mai state pagate vista la nota di Bim Gsp e i seguenti solleciti a regolarizzare la posizione. Nel giugno di quest'anno, verificato come stavano le cose, il Comune ha chiesto a Gsp copia di tutte le fatture risultanti insolute, e le salderà, in quanto proprietario degli immobili. Altrimenti si rischia l’interruzione del servizio agli inquilini.

Alessia Forzin

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