Bollicine sul body Castelli: volano i ciclisti della Sky

La soluzione aerodinamica di Manifattura Valcismon scatena il dibattito al Tour In quattro nei primi dieci a cronometro: «Felici che i nostri prodotti funzionino» 
Il "contestato" body del Team Sky
Il "contestato" body del Team Sky
FONZASO. La Manifattura Valcismon in fuga nell’innovazione tecnologica dei materiali. È frutto del lavoro nella galleria del vento dell’azienda fonzasina – dove si pedala per migliorare l’aerodinamica – il body con le “bollicine” firmato Castelli che sta creando scompiglio al Tour de France dopo essere stato indossato sabato dal team Sky nella prima crono da 14 chilometri della Grande Boucle. Tra gli avversari della formazione britannica c’è chi lo ritiene irregolare. La squadra francese Fdj ha presentato reclamo alla giuria, che però ha respinto il ricorso in quanto, come hanno precisato sia il team di Froome che la ditta fonzasina, quelle strisce con dei pallini sulle maniche e sulle spalle della divisa utilizzata nella prova contro il tempo sono parte integrante del body e non sono state aggiunte in un secondo tempo (in quel caso sarebbero vietate dal regolamento).


Un millimetro di raggio, i pallini secondo studi scientifici creano mini vortici d’aria che forniscono un accorgimento aerodinamico. Come ha spiegato Steven Smith (brand manager di Castelli) alla Gazzetta dello sport, «fino ai 40 chilometri orari è più lento del modello precedente, però ai 50 il vantaggio è del 2 per cento, a 55 è del 5 per cento». E viaggiando alla media di 53, Geraint Thomas ha vinto la tappa, Kiryienka è arrivato terzo, Froome sesto guadagnando un bel vantaggio sugli avversari diretti per la classifica generale e Kwiatkoski ottavo.


Ma si parla di campionissimi e per farli volare non bastano le “bollicine d’aria”. Però aiutano. Dalle parti di Fonzaso lo sanno e infatti nell’azienda della famiglia Cremonese si prodigano tutto l’anno per trovare le soluzioni innovative per i loro atleti e non capiscono il clamore suscitato da un normale processo di innovazione tecnologica, soprattutto perché non è una novità assoluta: il body è già stato usato al Giro d’Italia e nessuno si era posto il problema. Lo ha detto lo stesso Geraint Thomas e lo ricorda il responsabile della comunicazione Italia di Castelli Edoardo Civiero, che aggiunge: «Siamo tranquilli di aver fatto bene il nostro lavoro e ci fa piacere che i nostri prodotti funzionino». In uno sport dove ogni dettaglio conta, la maglia con i pallini è il risultato di ricerca e sviluppo, di lavoro di equipe e di test per alto comfort e prestazioni.


Raffaele Scottini


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