Bolzano Bellunese crescono i donatori
BELLUNO. Era il 1958 quando Loris De Moliner, Carlo Santomaso, Tullio De Moliner e Carlo De Pellegrin fondavano la sezione Abvs di Bolzano Bellunese. Una sezione che quest’anno compie 60 anni di attività e impegno. Un traguardo che è stato celebrato con la realizzazione di una mostra fotografica che ripercorre i passaggi fondamentali di questi decenni. Ma il 2018 sarà caratterizzato anche da molti altri eventi, da quelli a cui l’associazione partecipa tradizionalmente ad alcune novità.
In calendario un concerto al Settimo 7° Alpini, per festeggiare i 60 anni sotto la Schiara. «La nostra sezione è molto attiva e non possiamo che essere soddisfatti», mette in risalto la segretaria, Chiara Da Rold. «Abbiamo chiuso il 2017 con 127 donatori attivi, un numero in crescita rispetto all’anno precedente. La fascia più consistente (40,94%) si colloca tra i 36 e i 45 anni, seguita da quella tra i 46 e i 55 (25,98%) e dai giovani tra i 26 e i 35 anni (21,26%)».
Per sensibilizzare le nuove generazioni, due anni fa, la sezione Abvs di Bolzano si è anche resa artefice di un’innovativa iniziativa: uno spot, dal titolo “Segna il goal della tua vita. Dona il sangue”, che ha visto protagonisti tre giovani calciatori bellunesi molto noti in provincia, Simone Corbanese, Yari Masoch e Simone Bertagno, che nel video fanno riflettere i loro coetanei, e non solo, sull’importanza rivestita da un semplice gesto, capace di salvare una vita umana. Ma per trovare nuovi donatori tra i giovani la sezione collabora da anni anche con le Scuole in rete di Belluno.
«I risultati di questi progetti cominciano già a vedersi», commenta la Da Rold. «Il nostro impegno in questo senso continua e non ci fermeremo: i giovani non conoscono ancora bene la realtà della donazione del sangue e forse ne sono un po’ intimoriti». «Donare non costa niente e può salvare una vita», sottolinea Tullio De Moliner, 84 anni, uno dei fondatori, che dei 60 anni di attività dell’associazione ha un ricordo più che positivo. E nella mente di De Moliner è impressa una data particolare, quella del 13 novembre 1967. «È stato non solo il giorno della mia prima donazione da 500 ml, ma anche il gesto con cui ho contribuito a salvare la vita di un bambino. Per una settimana intera rimasi in ospedale, per fare tutti i controlli necessari. Una donna malata di leucemia era incinta e per salvare il suo bimbo erano indispensabili donazioni di sangue. Non dimenticherò mai quelle giornate di cinquant’anni fa».
Ripercorrendo la storia della sezione di Bolzano non si può dimenticare che è stata una delle prime ad aderire alla Festa degli alberi, in collaborazione con la sezione di Tisoi, vincendo il campanilismo che spesso ha contraddistinto il rapporto tra le due frazioni. Bolzano Bellunese ha inoltre sempre partecipato alla gara provinciale di sci con un folto gruppo, finché nel 2001 ha deciso di organizzare e gestire il X Trofeo “Donatori sulla neve”.
Tanto volontariato ma anche cultura: «Collaboriamo con la rassegna “Armonie” e abbiamo dato il nostro aiuto per la stampa del libro “Odissea in dialetto bellunese” di Thomas Pellegrini». (m.r.)
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