Bolzano chiuderà il Passo Sella da inizio luglio

Enti bellunesi snobbati: nessun invito alla presentazione delle giornate senza auto. Grones: «Meglio il pedaggio»

LIVINALLONGO. Chiudono i passi? «No, meglio introdurre il pedaggio», suggerisce Leandro Grones, sindaco di Livinallongo. Che – come riferisce – non è stato invitato lunedì a Bolzano. Né lui e, per la verità, neppure la Provincia di Belluno.

Per i passi dolomitici, in particolare il passo Sella, il 5 luglio comincerà una nuova era. Da quella data fino alla fine di agosto il transito, un giorno a settimana, sarà consentito solo a pedoni, biciclette e mezzi elettrici. Se ne parlerà, appunto, il 15 maggio, durante un incontro in Provincia a Bolzano.

Anche perché durante le giornate di chiusura sarà organizzato un programma di intrattenimento musicale e culinario, in modo da permettere a tutti di “vivere le Dolomiti” con tutti i cinque i sensi all’insegna del motto #dolomitesvives. E sono, appunto, le iniziative che verranno presentate lunedì dagli assessori alla mobilità, Florian Mussner (Bolzano) e Mauro Gilmozzi (Trentino), dall’assessore all’ambiente, Richard Theiner, e dal direttore dell’Agenzia per la stampa e l’informazione, Marco Pappalardo.

La conferenza stampa è in programma alle 10.30 nel Palazzo provinciale 11 in via Renon 4.

«Non vedo perché si insista a dare un messaggio negativo, quello della chiusura dei passi», spiega il sindaco Grones. «Mettiamola in positivo: diciamo piuttosto che vogliamo proporre approcci diversi, più sobri, più compatibili, con i valichi, con le quote alte. Da qui, appunto, l’idea del pedaggio, che seleziona ed il cui ricavato può essere reinvestito nella stessa manutenzione delle strade. E da qui anche l’idea che per taluni eventi le strade possono essere chiuse temporaneamente al traffico. Eventi come le maratone in bici».

La prima edizione del Dolomites bike day, infatti, ha già un numero considerevole di adesioni. Stiamo parlando delle valli che vantano i passi più plasonati. Valli, si badi, che in questo mese di maggio presentano già gli alberghi aperti, come accade ad Arabba.

Diciamo subito, però, che non ne vuole assolutamente sapere il Comitato degli operatori turistici dei passi. Osvaldo Finazzer, il coordinatore, con albergo e ristorante al Pordoi, minaccia pesanti reazioni. Ha anticipato che il Comitato farà ricorso addirittura in Europa contro provvedimenti che, a suo avviso, calpestano il diritto alla mobilità.

La grande paura di Finazzer e colleghi è che le comitive di escursioni stranieri, sempre più numerose che fanno il giro dei passi, decidano di deviare per altre destinazioni se passa il messaggio della chiusura.

Finazzer ha scritto anche al presidente della Regione, Luca Zaia, all’assessore al turismo, Federico Caner, perfino al ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio.

Se gli albergatori piangono, non è che gli ambientalisti ridono. Secondo Luigi Casanova di Mountain Wilderness «Non ci si può accontentare di solo 9 giornate di chiusura del solo passo Sella», bisognerebbe, dunque, andare oltre, quanto meno comprendendo anche gli altri valichi del gruppo. Ma già oggi il Pordoi e perfino il Campolongo, pur non interessati dalle limitazioni, sono in fibrillazione.

Francesco Dal Mas

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi