Bolzano e Vezzano guardano al futuro

Il “Piano di sviluppo del territorio” attende il via libera di Palazzo Rosso. Case: «Poi andremo a Venezia in cerca di contributi»
Di Martina Reolon

BELLUNO. Le potenzialità delle frazioni di Bolzano Bellunese e Vezzano sono tante e vanno a toccare diversi ambiti. Non a caso, il Comitato per la gestione degli usi civici ha promosso la realizzazione di un “Piano di sviluppo del territorio”. Un vero e proprio “piano d’area”, con tanto di cartografie e individuazione delle linee di intervento. Ma perché gli obiettivi elencati all’interno del documento non restino su carta, serve che la questione sia presa in mano dal Comune. A spiegarlo è Remigio Case, presidente del Comitato: «La realizzazione del piano è stata affidata all’architetto Andrea Zinato. Ci è voluto oltre un anno di lavoro. Nel mese di febbraio lo abbiamo presentato alla popolazione locale e a tutte le associazioni. Il passaggio successivo è stata la presentazione al Comune. L’inoltro alla Regione Veneto per la richiesta dei previsti contributi regionali ed europei deve infatti avvenire attraverso Palazzo Rosso».

Proprio a quest’ultimo il Comitato ha fatto avere il piano d’area già il 19 maggio. Il problema è che da allora non si è ancora mosso niente. «Su indicazioni che ci sono arrivate da Venezia, il documento deve necessariamente passare in giunta comunale», prosegue Case. «Nello specifico, non è il piano in se stesso a dover essere adottato, quanto la perimetrazione, da approvare con un’apposita delibera. Prima che in giunta, il documento deve andare in prima Commissione consiliare».

Ma questi passaggi devono essere completati il prima possibile, entro la fine di luglio. In ballo ci sono infatti risorse economiche che il Comitato non può lasciarsi scappare. «Purtroppo abbiamo già perso 500 mila euro per la pista ciclabile di collegamento tra Mussoi e Bolzano Bellunese, che avevamo inserito tra le nostre priorità», dice con amarezza Case, «e ora non vorremmo perdere altri possibili finanziamenti. La Regione ci sta aspettando e il Comune deve agire subito. L’atto non è così complesso, visto che non è necessario che passi in consiglio comunale. E, d’altra parte, non dev’essere obbligatoriamente inserito nel Pat, soprattutto per evitare che i tempi si allunghino ulteriormente».

Inizialmente il piano d’area comprendeva tutto il territorio che andava da via Marisiga fino alle Fontane di Nogarè. Poi, su indicazione del Comune, è stato ristretto a Bolzano e Vezzano, coprendo comunque una superficie parecchio vasta (come mostra la perimetrazione), che va dal confine con Mussoi fino ai piedi della Schiara. «In ogni caso, il documento dovrà essere inserito in un piano più omogeneo e più vasto», tiene a evidenziare il presidente del Comitato, che aggiunge: «Al Piano d’area mancherebbe solo il business plan: questo perché ancora non sappiamo quanto il Comitato potrebbe spendere. Siamo consapevoli di poter contare sui 164 mila euro che sono bloccati nelle casse del Comune, perché derivano dalle alienazioni dei terreni di uso civico e sono destinati per legge a interventi nelle frazioni da cui provengono». Ma è fondamentale intercettare anche risorse regionali ed europee. «Il nostro consigliere (è già presidente del Comitato, ndr) Sergio Rech sta preparando un cronoprogramma da presentare in Regione», prosegue Case, «manca solo l’azione da parte del Comune».

Per la realizzazione del piano il Comitato e l’architetto Zinato hanno seguito un procedimento “dal basso”, consultando infatti la popolazione interessata e le associazioni tramite un questionario. Le osservazioni sono poi diventate parte integrante del documento.

Il Comitato di Bolzano e Vezzano opera dal 1994 e, dopo anni di lavoro, attese e discussioni, con la delibera del consiglio comunale del novembre 2014 è stato deciso il passaggio di tutta la gestione degli usi civici al Comitato frazionale stesso, comprese le vendite di terreni di uso civico, la determinazione dei prezzi di vendita dei terreni sclassificati, la cura del patrimonio e la sua valorizzazione. In mano al Comitato anche la gestione di Baita Tovena, in località Pascoli.

«Sul fronte dei contratti per la vendita dei terreni», chiosa Case, «abbiamo trovato una mediazione sui prezzi per non svenderli. A questo proposito, è in via di predisposizione un’apposita delibera».

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