Bond: «Enel chiuderà il centro di controllo di Polpet»

L'allarme del deputato di Forza Italia, la struttura è un sistema avanzato che tiene sotto controllo le dighe, le piene, i torrenti



«Se venissero confermate le voci sulla chiusura del centro di controllo di Polpet, dopo Vaia e tutto quello che c’è stato nel Bellunese, sarebbe un colpo basso da parte di Enel e saremmo pronti a mobilitarci».

Dopo i primi segnali sulla chiusura del centro di teleconduzione bellunese e dopo aver scritto una lettera all’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, per chiedere di non privare il Veneto di un così importante dispositivo per il controllo del territorio, nel pomeriggio di ieri Dario Bond di Forza Italia ha riferito che voci insistenti parlerebbero invece di una decisione già presa da parte del colosso dell’energia.

«È assurdo e dimostra una mancanza di rispetto verso il territorio. Ma come si fa a chiudere un centro che si è rivelato fondamentale solo pochi mesi fa in occasione di Vaia e che ogni giorno previene possibili rischi per i bellunesi?», afferma Bond. «Enel è l’unica struttura che non ha messo nulla in più del dovuto per il territorio della provincia di Belluno in occasione della tempesta, continuando però a sfruttarne le risorse con centrali super ammortizzate da ormai troppo tempo. Non è possibile ragionare così. Il centro di Polpet è fondamentale per monitorare le piene dei nostri fiumi. Se venissero confermate le voci sulla chiusura sarebbe una situazione tragica che grida vendetta».

Indiscrezioni che arrivano come una ghigliottinata, perché solo poche ore prima lo stesso Bond era stato a colloquio nella sede di Enel a Roma, ricevendo importanti rassicurazioni: «Sono uscito dal colloquio con i vertici di Enel abbastanza soddisfatto, viste le promesse di interessamento per la situazione di Polpet e l’apparente blocco del piano di chiusure», spiega Bond, «poi nel pomeriggio, come un fulmine a ciel sereno, mi è arrivata la comunicazione che Enel avrebbe deciso di chiudere sia il punto di controllo di Polpet, che quello di Montorio. Siamo passati dalla certezza di essere riusciti almeno a bloccare temporaneamente questa decisione all’esatto contrario in poche ore».

Solo pochi mesi fa vari rappresentanti politici passati in provincia dopo Vaia, dal ministro dell’Interno Salvini, fino al presidente della Repubblica Mattarella, avevano elogiato la capacità di prevenire e ridurre i danni dell’alluvione, sottolineando come il grande lavoro fatto dai presidi del territorio fosse stato fondamentale per evitare conseguenze più gravi.

«Se Enel dovesse confermare la chiusura reagiremo con decisione», anticipa Bond, «a breve farò un’interrogazione in Parlamento sul caso e porterò avanti con l’assessore Bottacin, che si è occupato della questione, una mobilitazione a favore di questo centro con tutti gli amministratori e coinvolgendo anche il Prefetto. Inoltre chiederò un incontro a Starace per spiegare le ragioni della nostra protesta: Enel ha ricevuto molto dal territorio bellunese, senza mai contraccambiare a sufficienza. Se nemmeno questo dovesse servire procederemo a una mobilitazione generale». —

Argomenti:enelpolpet

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi