Boom di escursionisti sulle Tre Cime: lunghe code per salire
AURONZO. Mezz’ora di coda in attesa di salire alle Tre Cime di Lavaredo. Ma siamo al 3 giugno, non al 3 agosto. Straordinario, in questi giorni di ponte, l’assalto pacifico alle alte quote intorno alle montagne più belle del mondo. Ieri mattina, già dalle prime ore della bellissima giornata di sole, bisognava fare la fila davanti al casello del pedaggio, poco dopo il lago d’Antorno. «Mai vista tanta gente come in questi giorni», conferma Max Casagrande, vicepresidente del Cai di Auronzo e in servizio, nel tempo libero, all’omonimo Rifugio. «Venerdì sembrava di essere in piazza San Marco a Venezia».
Oltre un migliaio quanti si sono fiondati in cima, per assaporare il primo sole estivo, nei pressi del rifugio, oppure per farsi il tradizionale giro intorno alle montagne, sapendo che non avrebbero trovato sentieri innevati, perché le alte temperature primaverili hanno sciolto anche la neve caduta fuori stagione.
Il rifugio è aperto da poco più di una settimana e sta registrando un boom di turisti ed escursionisti. Non sono ancora stati riattivati, invece, il Lavaredo e il Locatelli, quest’ultimo in faccia alle pareti nord delle Tre Cime. Probabilmente, però, anche loro anticiperanno di una settimana l’apertura sulla data del 18 giugno, fissata dal calendario del Cai. Ma la “processione” lungo l’anello del gruppo negli ultimi due giorni era ininterrotta. Ieri, fra l’altro, la scala d’accesso è stata chiusa intorno a mezzogiorno per l’arrivo della 3EPIC, che ha portato centinaia di appassionati.
I dirigenti del Cai di Auronzo assicurano che questa sarà «una grandissima stagione» di definitiva ripresa dopo anni di stanca dell’escursionismo alpinistico. Stanca che, per dir la verità, alle Tre Cime non si è registrata nella misura pesante che ha riguardato altre quote. Casagrande e collaboratori stanno fra l’altro approntando nuove opportunità per chi sale all’Auronzo, in particolare una nuova terrazza che, da un punto di vista panoramico, «sarà la fine del mondo». Proprio davanti, infatti, si parano i Cadini di Misurina. In ristrutturazione anche alcuni ambienti interni.
I volontari del Cai, però, sono impegnati in una vasta campagna di promozione di tutte le terre alte di loro competenza. Dopo aver installato una cinquantina di nuovi cartelli su alcuni sentieri gestiti dalla sezione, si preparano alla sostituzione di un’altra ottantina di tabelle. «Questa campagna l’abbiamo voluta per meglio orientare il popolo delle escursioni che sempre più numeroso frequenta i nostri itinerari alpinistici», spiega Casagrande. «L’obiettivo è garantire la massima sicurezza nell’informazione. E so che iniziative come questa sono molto apprezzate».
Anche in questi primi giorni di stagione, la parte più consistente di camminatori è quella straniera, specie di lingua tedesca. Quest’anno, fortunatamente, l’inverno non ha provocato danni ai sentieri, di neve ne è caduta poca e non si sono verificate valanghe. Non si pone, dunque, la necessità della pesante manutenzione che vedeva impegnati, in periodi come questo, gli uomini del Cai, nella manutenzione straordinaria. Da qui, l’organizzazione di una nuova fase di riqualificazione di tutta la tabellonistica. Le scarse precipitazioni nevose hanno comportato problemi idrici in tanti rifugi, ma l’Auronzo ha una collocazione tale da non avere problemi di rifornimento.
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