Boom di vertenze sul lavoro: in provincia sono 420
PEDAVENA. Un carico di vertenze che ha pochi paragoni con il passato e che vede la provincia di Belluno con un’incidenza percentuale superiore alle altre province del Veneto. Alberto Chiesura dell’Ufficio vertenze della Cgil di Belluno snocciola i numeri ai 120 delegati presenti ieri in Birreria Pedavena per la conferenza di organizzazione del sindacato.
Il tema della giornata è la riorganizzazione della Cgil di fronte alle misure del Jobs act, a una crisi che sul piano dell’occupazione non vede ancora una chiara via d’uscita e alla necessità di allargare la propria base operativa con un miglioramento dei servizi di assistenza ai lavoratori e l’allargamento dell’offerta ai cittadini che stanno affrontando una fase complicata tra crescente povertà e precariato. Ad ascoltare Chiesura e gli altri relatori ci sono il segretario provinciale Ludovico Bellini ed Elena Di Gregorio, segretario generale della Cgil del Veneto.
Chiesura spiega lo stato dell’arte: «Abbiamo aperte circa 420 vertenze e parlo solo di Cgil e non ho ricordo di numeri così importanti. È vero che la questione Acc-Wanbao ha portato da sola 270 pratiche aperte, ma in ogni caso altre 150 vertenze nella sola provincia sono un numero imponente. La situazione è delicata e come Cgil facciamo valere oggi più di ieri il principio della solidarietà. Ciò significa che su quanto recuperato a favore del lavoratore ci viene versato un contributo in base a un accordo. Purtroppo aumentano i casi di chi non riesce più a dare questo contributo. Evidentemente anche i 100 euro da versare diventano un problema per il lavoratore e per noi fanno la differenza tenuto conto dei costi vivi che ha la gestione di queste pratiche. La Cgil ha comunque il dovere di garantire il servizio e se il lavoratore non può dare nulla è giusto fornire tutta l’assistenza gratuitamente».
Per il resto la giornata di dibattito si è sviluppata su quattro temi fondamentali: democrazia e partecipazione, territorio e strutture, formazione, contrattazione inclusiva: «Per la Cgil avere mantenuto a Belluno la camera del lavoro è stata una scelta che premia la specificità della provincia», aggiunge il segretario provinciale Bellini, «e il nostro sindacato lo ritiene un investimento, Molto faremo sul piano della riorganizzazione dei nostri uffici sparsi per la provincia per migliorare e allargare l’offerta ai cittadini. Un’operazione che passerà anche attraverso la formazione del personale che oltre a conoscere le problematiche del singolo utente dovrà essere in grado di calarsi meglio nella realtà del territorio. Il 17 e 18 settembre tutto sarà discusso nella conferenza nazionale a Roma».
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