Boom occhialeria, salgono produzione e posti lavoro
MILANO. Cresce a gran ritmo la produzione dell'occhialeria italiana: +12,5% nel 2015 sul 2014, a 3.566 milioni di euro. E cresce anche grazie al mercato interno (+5,7%).
È questa la principale novità di un settore che negli ultimi anni ha spinto molto sull'acceleratore dell'export per alimentare la sua riconosciuta leadership a livello mondiale. Un dinamismo che ha avuto la sua plastica rappresentazione ieri alla Fiera di Milano, all'inaugurazione della 46ma edizione della Mido, la mostra internazionale di ottica, optometria e oftalmologia, che ha aperto i battenti sull'onda dell'entusiasmo e dell'ottimismo e che proseguirà fino a domani.
Fra i presenti anche l'ex campione di calcio Alex Del Piero che ha presentato la sua linea di occhiali in un vero e proprio bagno di folla. In prima fila poi, come ovvio, le tante aziende bellunesi, dai grandi marchi alle imprese più piccole, capaci di porsi all'attenzione degli operatori di settore non solo per i loro prodotti innovativi e tecnologicamente avanzati, ma anche per l'allestimento degli stand e il loro impatto visivo.
Basti pensare a Mad in Italy (Vista Eywwear) di Alano di Piave, alla Rédélé e alla Polar di Belluno, alla Kàdor e alla Eblock di Calalzo, alla Thema di Domegge, alla Luxol di Lozzo e alla Blackfin (Pramaor) di Taibon Agordino. «Dopo un 2015 da record», ha commentato il presidente di Mido, Cirillo Marcolin, «anche questa edizione si dimostra eccezionale: abbiamo dovuto aggiungere spazio espositivo perché, oltre alle conferme e ai ritorni delle aziende già espositrici, ben 106 nuove aziende hanno scelto Mido per presentarsi al settore e proporre le proprie collezioni. Un risultato ancora più significativo perché crescere quando si è leader, quando la propria quota di mercato è prossima alla totalità, quando si annoverano tutti i player del settore tra i propri espositori, non è affatto facile».
L’occhialeria italiana, insomma, sembra aver sfruttato al meglio il quadro economico complessivamente positivo del 2015, non solo sui mercati internazionali, dove segna un nuovo record di esportazioni, ma anche nel mercato interno che, finalmente, nel 2015 è tornato a crescere. Il totale delle aziende è rimasto sostanzialmente costante, alcune chiusure sono state infatti bilanciate da nuove aziende, soprattutto medio-piccole, che si sono affacciate sul mercato, testimoniando una buona vitalità complessiva del settore. Nel 2015 si sono così contate 870 aziende a livello nazionale (+0,2% rispetto al 2014).
Più che positivi i riflessi sul fronte dell’occupazione: il settore è tornato a superare la soglia dei 17 mila addetti, anche per la trasformazione di molti contratti interinali preesistenti in contratti a tempo indeterminato, grazie alle agevolazioni fiscali. Senza considerare, quindi, le forme contrattuali diverse (circa 500) a fine 2015 erano 17.245 gli addetti, più 6,5 per cento rispetto al 2014. Ottimi segnali anche sul fronte del cosiddetto “reshoring” o “back to Italy”, ovvero il rientro della produzione, soprattutto di quella legata al prodotto di fascia molto alta, che si sta ampliando anche nei grandi gruppi del settore dell’occhialeria. Un fenomeno favorito dall’aumento dei costi in Cina e negli altri paesi di produzione a basso costo, dall’esigenza di essere sempre vicini al mercato e avere maggiore flessibilità produttiva, dalla necessità di aumentare il posizionamento del proprio brand, dalla maggior sensibilità dei consumatori alle tematiche sociali e ambientali. Ma è soprattutto il made in Italy il segreto di questo ritorno a produrre nel nostro paese.
I consumatori più attenti ed esigenti, insomma, sono disposti a spendere anche qualcosa di più in nome della qualità e della creatività che solo l'Italia sa garantire. Da sottolineare, infine l'ottimo andamento delle esportazioni, di montature, occhiali da sole e lenti, che assorbono quasi il 90 per cento della produzione del settore, cresciute del 12,3 per cento rispetto al 2014, con un valore di 3.442 milioni di euro che rappresenta un nuovo record.
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