Borca, toccherà al Cnr stabilire quale intervento adottare contro la frana

Gli esperti perugini valuteranno le soluzioni ipotizzate e daranno il loro responso nel giro di sei mesi
Due immagini della frana di Cancia, tanto temuta dagli abitanti della zona: il Cnr studierà la situazione
Due immagini della frana di Cancia, tanto temuta dagli abitanti della zona: il Cnr studierà la situazione
BORCA DI CADORE. Sarà il Cnr di Perugia, massimo esperto in colate detritiche, a dire quale progetto può risolvere il problema della frana di Borca. Lo ha deciso ieri la giunta provinciale, mettendo nelle mani del nuovo team tutto il materiale prodotto finora. Dunque si ricomincia da capo, ma c'è un orizzonte temporale: entro sei mesi il Cnr perugino dovrà completare le analisi e indicare la soluzione migliore. Negli anni sono state proposte varie ipotesi, consultando esperti di più università, da Trento al Cnr di Torino. Poco prima della frana del luglio 2009, stava per essere realizzato il vascone finanziato dalla Regione con circa 12 milioni di euro, ma gli eventi hanno rivelato che quel progetto, molto probabilmente, sarebbe negativo. Poi è arrivata l'analisi di Tropeano, che ha suggerito di creare dei canali per far defluire a valle il materiale. A fine giugno 2010 Venezia ha deciso di affidare alla Provincia l'incombenza di scegliere il progetto migliore, ma solo ieri Palazzo Piloni ha affidato a Perugia l'incarico di verificare i dati e i progetti e di indicare la soluzione più idonea. «C'è la necessità di muoversi con assoluta cautela», spiega l'assessore Bruno Zanolla, «e per questo abbiamo cercato i soggetti più validi possibili. Tutte le soluzioni ipotizzate non sono ritenute idonee, ma nel giro di sei mesi avremo la risposta che Borca attende». Non sono mancate, in paese, le proteste per il ritardo nella realizzazione delle opere necessarie alla mitigazione del rischio. Adesso si sa che bisognerà aspettare ancora. I soldi comunque ci sono, quei 12 milioni già stanziati dalla Regione, mentre al Cnr andranno 64.500 euro. Nel frattempo Comune e Genio civile saranno al lavoro per ripristinare lo stato delle cose prima dell'evento del 2009 e saranno gli stessi due soggetti a decidere se dovrà essere abbattuta la casa che si trova proprio in mezzo alla colata detritica. «Se la Regione non concluderà il sistema di monitoraggio della frana entro l'estate», dice il presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin, «provvederemo di nuovo con i volontari della Protezione civile, come lo scorso anno».

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