Borgo Cassani attende una soluzione
PONTE NELLE ALPI. La frana ai Paradisi quest’anno non ha impedito a residenti, villeggianti e proprietari di fondi, su a Borgo Cassani, di celebrare la ricorrenza di San Lorenzo con una festa alla quale, salendo per il sentiero ripristinato sul versante opposto a quello del grande smottamento del marzo scorso, ieri sono saliti in molti. Un’occasione anche per chiedere ai politici che hanno partecipato all’incontro organizzato in loco dalla capogruppo di minoranza di Ponte nelle Alpi, Diana Broi (Progetto Comune), quali sono in concreto le azioni che i vari enti (i due Comuni, Provincia e Regione) hanno in programma per giungere a una soluzione che ridia alla frazione, da un anno e mezzo raggiungibile solo a piedi o con una jeep, una strada percorribile in sicurezza.
Una risposta che né l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, né il deputato Roger De Menech, nè i rappresentanti dei due Comuni coinvolti, Ponte e Pieve d’Alpago (con l’assessore Giuseppe Pellegrinotti), sono per il momento in grado di dare al capofrazione di Arsiè, Guido Barzan, che ieri ha posto il quesito. Senza l’esito dello studio geologico che la Provincia porta avanti (stanziati 200.000 euro) non è ancora possibile infatti sapere se sia meglio ripristinare il ponte lesionato e la strada semi travolta dalla frana e chiusa al traffico che arriva da Pieve d’Alpago (con il rischio di vederla travolta di nuovo da uno smottamento di circa 120/150mila metri cubi con un fronte di 180 metri, ancora in movimento) o migliorare l’accesso da Arsiè, al momento ancora piuttosto stretto, di difficile accesso con un’auto, e con una pendenza che in certi punti sfiora il 30%.
Una situazione che anche a livello di intervento urgente sanitario desta qualche preoccupazione nei due residenti del borgo, ai titolari di un'azienda agricola, a due famiglie in villeggiatura e ai proprietari di terreni e di seconde case del luogo.
L’Unione montana Belluno-Ponte ha già speso 55.000 euro per garantire la viabilità di emergenza sul corpo di frana. Un altro intervento importante da compiere consisterebbe nella regimazione delle acque di un piccolo torrente in Val Piero che si infiltra nel sottosuolo favorendo la discesa a valle del terreno, un’operazione che dovrebbe competere alla Provincia o al Bacino idrografico Piave-Livenza, braccio operativo della Regione. Ma anche questa operazione per il momento è ancora un’ipotesi che sarà svolta eventualmente dopo che i due Comuni, la Provincia e la Regione si siano coordinati e abbiano messo in campo ciascuno le risorse necessarie riferite al proprio ambito d’azione.
Servono diversi soldi insomma, su cui sia Bottacin che De Menech non scommettono, almeno non prima di ricevere una risposta certa dai geologi e di essersi confrontati con gli enti regionali e statali che “gestiscono” le numerose frane che accadono in tutto il Veneto e in tutta l’Italia. Nel frattempo, a Borgo Cassani, si festeggia San Lorenzo con la messa, un brindisi, dolci, musica ed esposizioni d’arte e vecchi mestieri nelle stalle. Con buona pace della frana.
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