Borgo Ruga perde dopo 25 anni il suo negozio di alimentari
FELTRE
Borgo Ruga perde un altro pezzo di storia. Dopo 25 anni ha chiuso il negozio di alimentari all’angolo tra via Luzzo e via Marescalchi.
Ieri è stato l’ultimo giorno di apertura e da oggi le serrande sono abbassate, di fronte ai costi di gestione ormai insostenibili e alla concorrenza della grande distribuzione, che è tornata a farsi sentire dopo il lockdown.
Se nel periodo della serrata, con la limitazione degli spostamenti dettata dal coronavirus, la gente aveva riscoperto la comodità della bottega sotto casa, una volta passata l’emergenza sanitaria la clientela è tornata sui propri passi, ricominciando a servirsi al supermercato, con un contraccolpo per l’attività di vicinato.
Sparisce così un caposaldo per la spesa nel rione. «Dispiace per i clienti affezionati a cui viene a mancare in punto di riferimento quotidiano nel quartiere per prendere i beni di prima necessità, specialmente gli anziani che avevano la possibilità di venire a fare la spesa vicino a casa», commenta Laura De Bacco dell’alimentari a Borgo Ruga. «Ci tengo a ringraziare tutti i clienti che in questi anni si sono serviti al negozio. Purtroppo non ci sono le condizioni per tenere aperta l’attività, è difficile sostenere i costi di gestione del locale e inoltre lo stabile è stato messo in vendita dai proprietari».
«È un peccato perché siamo qui da 25 anni», spiega Laura De Bacco. «Ricordo quando c’erano la macelleria, il fruttivendolo e l’edicola, per cui le persone venivano a prendere tutto quello di cui avevano bisogno e il quartiere era vivo. È un angolo di Feltre che purtroppo si sta svuotando sempre di più».
«Durante il lockdown c’era stato un aumento della clientela, ma quando è finito, le persone hanno ricominciato ad andare al supermercato, tornando sui propri passi. Un duro colpo per le piccole botteghe di vicinato».
Amareggiata anche l’amministrazione comunale: «Dispiace. Tutto ciò che si chiude in generale e ogni perdita in termini di negozi di prossimità è sempre un problema. Sono decisioni anche legate a una dimensione d’impresa, capisco che deve essere una scelta», dice l’assessore al commercio Irma Visalli. «Mi spiace perché si allontana un’attività economica dal centro e perché questi negozi sono di assoluta importanza in quanto sono dei legami sociali, oltre che economici, come si è visto nel periodo di lockdown quando hanno lavorato di più, evidenziando anche la loro grande caratteristica che è avere una relazione con la comunità».
«Avere un esercente a massimo dieci minuti da casa è una grande risorsa che dobbiamo tutti cercare di tenere», dice l’assessore Visalli, «quindi anche i cittadini nel momento in cui, finito il lockdown, le scelte diventano altre. Invece dovremmo tutti, e lo dico da cittadina, fare lo sforzo di mantenere anche il rapporto con i negozi di vicinato, perché sappiamo che loro vivono di questo». —
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