Borgo Valbelluna via libera provinciale alla fusione a tre

BELLUNOLa Provincia di Belluno dà un via libera univoco e soddisfatto alla fusione dei comuni di Mel, Trichiana e Lentiai. Ora si guarda al referendum del 16 dicembre prossimo.L’ok insieme all’immedia...

BELLUNO

La Provincia di Belluno dà un via libera univoco e soddisfatto alla fusione dei comuni di Mel, Trichiana e Lentiai. Ora si guarda al referendum del 16 dicembre prossimo.

L’ok insieme all’immediata eseguibilità, è arrivato unanime dal consiglio provinciale dove la fusione, ieri, era all’ordine del giorno. «Sono soddisfatto», ha esordito il presidente Roberto Padrin presentando la delibera. «Con questa fusione si sarà vita al Comune Borgo Valbelluna, il terzo più popolato del nostro territorio con i suoi futuri 14 mila abitanti. Gli enti locali passeranno così a 62. Speriamo ci sia la condivisione dei cittadini».

Soddisfazione è venuta anche dal consigliere provinciale Lillo Trinceri, assessore al bilancio di Trichiana. «È stata una scelta naturale», è intervenuto, «da quattro anni stiamo lavorando a questa fusione tra i comuni della Sinistra Piave. All’inizio eravamo in quattro, con la presenza anche di Limana che poi ha deciso di interrompere il percorso. Gli altri tre enti , invece, hanno voluto continuare l’iter e ora si profila una sfida importante per il nostro territorio. Con questa fusione, se andrà in porto», ha proseguito Trinceri, «potremo superare diversi problemi che affliggono le nostre amministrazioni». Il consigliere trichianese ha ricordato, in aula, che presto partiranno gli incontri con i cittadini per spiegare l’operazione e gli «effetti positivi che ne deriveranno, per poi giungere all’appuntamento determinante del 16 dicembre».

Ha parlato di «bella sfida», anche il consigliere di palazzo Piloni nonché presidente del consiglio comunale di Feltre, Alessandro Della Gasperina, sottolineando come «d’ora in avanti serve anche un cambio di mentalità repentino degli amministratori della nuova realtà comunale Borgo Valbelluna per poter governare questa entità così importante».

Felice, ma con una vena di rammarico, il sindaco di Agordo, Sisto Da Roit che nel suo intervento ha ricordato come anche la conca agordina aveva iniziato un processo di fusione, che non è andato in porto.

«È una sfida che sarebbe piaciuto vivere anche a me, a prescindere dai problemi economico-finanziari che possono essere risolti con la fusione. Credo che la fusione dei comuni diventerà sempre di più la strada da percorrere, se vogliamo sopravvivere di fronte alle richieste sempre più alte che arrivano dall’Europa e dal governo centrale e che sono difficili da sostenere per piccole realtà come le nostre». —

Paola Dall’Anese

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi