Borrelli e Bottacin: «Non ci spaventa la scadenza del 30 settembre»
Il capo della protezione civile e l’assessore regionale sono convinti: «Il Veneto ha dimostrato di saper lavorare»
«Siamo molto felici che il Governo abbia dato l’ok per l’affidamento dei fondi della ricostruzione alla protezione civile. Anche il premier Conte ha capito che questa era la soluzione migliore per bypassare la burocrazia. Qui non c’è tempo da perdere, bisogna correre».
Il capo della protezione civile Angelo Borrelli ha espresso parole di soddisfazione per l’operato post emergenza del dipartimento, a cui ha fatto seguito un elogio, diretto e senza troppi giri di parole, rivolto al Veneto, al governatore Luca Zaia ed all’assessore Gianpaolo Bottacin e a tutti i volontari.
«Qui le cose si stanno facendo per bene ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La fase della prima emergenza è stata superata a pieni voti, grazie all’intervento tempestivo di migliaia di volontari. Adesso è tempo di ricostruire. La scadenza del 30 settembre per la progettazione e l’affidamento delle opere pubbliche è stata fortemente voluta dal Governo ed a noi questo non spaventa perché il Veneto ha dimostrato di avere a disposizione una macchina che funziona alla perfezione e che sicuramente saprà rispettare quei termini».
Borrelli si è poi soffermato a lungo a parlare e stringere le mani di quei volontari che non si sono tirati indietro di fronte all’emergenza.
«Non potevo mancare a questo appuntamento, rientrerò subito a Roma perché domani sarò da tutt’altra parte d’Italia ma, anche se per pochi minuti, avevo intenzione di esprimere di persona un sentimento di ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso a questa regione di rimettersi in piedi in pochissimo tempo. Il Veneto è oggi un modello virtuoso per l’intera Italia».
A proposito di ricostruzione, sono stati confermati i 350 i cantieri che partiranno entro fine anno ma che, entro il 30 settembre, vedranno completato l’iter di affidamento o di progettazione. Duecento milioni di euro la cifra stanziata, poco meno dei complessivi 409 milioni di euro già a disposizione della Regione.
«La gente ci chiede di correre e noi lo stiamo facendo» incalza l’assessore Gianpaolo Bottacin, «ci sono parti d’Italia ferme da anni, penso alle zone terremotate. Noi abbiamo avuto il coraggio di prendere in mano la situazione sin dalla prima emergenza ed oggi siamo considerati una Regione modello come ha ricordato anche il Capo dello Stato Mattarella durante la recente visita a Belluno. Le scadenze non ci preoccupano, siamo qui per lavorare. Dove non è ancora partito un cantiere è perché lo si sta progettando».
Non solo fondi pubblici. A giorni verranno sbloccati anche i proventi delle numerose donazioni che hanno “travolto” benevolmente il Veneto: quattro milioni di euro che serviranno per finanziare una serie di progetti in via di definizione. Roba di pochi giorni stando alle indicazioni emerse ieri sera.
Nel frattempo, tornando sulla grande festa della Spes Arena di Belluno, l’assessore regionale alla protezione civile Gianpaolo Bottacin ha sottolineato: «La Regione Veneto oggi rappresenta la seconda in Italia dietro la Lombardia per il numero di volontari. Sono stati loro i primi ad intervenire quando ce n’era bisogno. Questo significa che ogni Comune oggi può contare su un nucleo di primo intervento fatto in casa. È un elemento non di poco conto quando bisogna contrastare un’emergenza come la tempesta Vaia, in condizioni ambientali complicate. Se le cose sono andate per il verso giusto il merito è soprattutto loro. Ogni comune del Veneto oggi è in grado di intervenire nella fase di prima emergenza in maniera indipendente». –
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