Boschi e legna fanno gola all’Austria
Regione e imprenditori preoccupati per la concorrenza sleale d’Oltralpe
BELLUNO. Perchè in Austria riescono a vendere il legname a prezzi più contenuti che nel Bellunese?
Se lo sono chiesti a tutti i livelli politici e tecnici tanto che lunedì si svolgerà un incontro con la Regione, il Centro Consorzi, la Rete imprese Dolomiti e un imprenditore del legno per svelare questa strategia d’Oltralpe.
«Il comparto delle prime lavorazioni del legname, cioè le segherie, prodotto nel nostro territorio montano», dicono i soggetti interessati, «vive oggi un periodo di crisi da ricondurre, tra gli altri problemi, anche ad una concorrenza del vicino mercato austriaco. Attualmente, infatti, l’Austria è capace di proporre dei valori sovrastimati nell’acquisto dei lotti boschivi e dopo la produzione del materiale lavorato, che lavorano nel loro territorio, lo immettono nel mercato italiano a prezzi molto bassi, creando di fatto una situazione di grave concorrenza con le segherie locali. Non è chiaro come possano acquistare a prezzi elevati e rivendere a prezzi bassi e guadagnarci. E questo sta creando non pochi disagi in un territorio come quello bellunese che dalle 100 segherie degli anni Settanta è passata a un paio o un po’ di più».
Inoltre, nel Bellunese non si riesce a capire nemmeno come l’Austria possa applicare una differenza di prezzo sul legname venduto in Italia rispetto alla Germania: si tratta di 15-16 euro in più a metro quadrato.
L’intento, quindi, dei soggetti interessati è quello di riappropriarsi di queste lavorazioni e creare quindi una sorta di stop a quello che sta per diventare un monopolio da parte dei paesi d’Oltralpe.
L’obiettivo è creare delle filiere che permettano di creare degli accordi di programma tra i proprietari dei boschi (quali Comuni e Regole) a livello Veneto o meglio ancora Triveneto così da calmierare anche i prezzi e non farsi stritolare da questa concorrenza austriaca.
«Dobbiamo salvaguardare le tradizioni locali di lavorazione del legno», precisa Michele Talo, direttore del Centro Consorzi.
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