Bottacin all'attacco: «De Menech usa il suo ruolo nei fondi Odi per il referendum»
BELLUNO. L’autonomia praticata associata alle ragioni per il sì. Una «strumentalizzazione vergognosa e squallida», sbotta l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Che se la prende con l’onorevole Roger De Menech e contro il volantino che in questi giorni sta arrivando nelle case di tutte le famiglie bellunesi. Un pieghevole che sul frontespizio si presenta come un documento della campagna per il sì al referendum costituzionale, ma che all’interno contiene qualcosa in più.
Accanto alle spiegazioni della riforma, a cosa succederà se vincerà il no e al cambiamento che investirà l’Italia con la vittoria del sì, De Menech ha inserito una facciata intitolata “l’autonomia praticata, i primi risultati concreti per il Bellunese”. Con il suo volto vicino, giusto per essere certi che quei risultati sono merito suo. Li elenca: «Sbloccati più di 200 milioni di fondi dei Comuni di confine (2013-2018) per progetti strategici (Investi scuola, progettazione dell’anello ferroviario delle Dolomiti per una nuova mobilità interna e turistica, realizzazione di oltre 100 km di piste ciclabili); investiti 33 milioni nella banda larga; finanziati 18 milioni a Belluno per la riqualificazione del territorio; stanziati 70 milioni per aumentare la sicurezza delle nostre strade; previste altre risorse per viabilità e strutture in vista dei mondiali di sci di Cortina 2021».
Leggere quell’elenco ha fatto scattare Bottacin: «De Menech si dimetta dal comitato paritetico o la Regione non parteciperà più ai lavori per la gestione dei fondi di confine», attacca. «È vergognosa e squallida la strumentalizzazione che l’onorevole De Menech fa dei fondi di confine al fine di raccattare qualche voto in più per il sì al referendum in provincia di Belluno. A prescindere da quello che sarà il risultato elettorale del referendum, è mia intenzione chiedere fin da subito al presidente Zaia che la Regione Veneto non partecipi più ai lavori del Comitato Paritetico fintantoché a presiederlo sarà De Menech».
L’assessore regionale alla specificità di Belluno denuncia il «modo disinvolto con cui l’onorevole De Menech, con un volantino recapitato alle famiglie bellunesi, sta entrando nelle case dei cittadini con messaggi fuorvianti, tendenti ad associare il sì al referendum con i benefici derivanti dai fondi per i comuni di confine. Siamo passati da una propaganda sgradevole a qualcosa di inaccettabile. De Menech si trova in tale ruolo su delega del ministro per gli affari regionali, cui spetterebbe l’incarico per motivi istituzionali e non certamente per ragioni politico-partitiche».
«Nella sua veste di parlamentare del Pd De Menech ha pieno titolo per raccontare tutte le frottole che vuole», rimarca Bottacin, «ma nel ruolo di presidente delegato del Comitato Paritetico dovrebbe essere garante di accesso e pari opportunità per tutti i Comuni che partecipano ai fondi di confine. Associare il referendum ai benefici derivanti da tali fondi», conclude l’assessore, «palesa invece un’assoluta mancanza di equilibrio da parte sua e mette a rischio la necessaria equidistanza che dovrebbe esistere nella valutazione dei diversi progetti esaminati dal Comitato. È inaccettabile che De Menech continui a ricoprire tale ruolo».
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