Bottacin: «Basta attacchi alla Regione»
BELLUNO. «Trovo strumentali gli attacchi che la Provincia continua a fare nei confronti della Regione. Quella che dobbiamo fare non è una guerra tra poveri, ma una battaglia nei confronti dello Stato per rivendicare che le risorse restino nelle tasche dei veneti. È questa la partita da giocare».
Ieri mattina, nella sede del Genio civile di Belluno, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin ha tracciato un bilancio dei principali risultati conseguiti quest’anno negli ambiti istituzionali di sua competenza. Ma non ha mancato di parlare di alcuni temi “caldi”, in primis la specificità e Veneto Strade.
E ha affermato che, dal 1° gennaio 2017, darà «disposizione al Genio civile di Belluno di non intervenire sulle frane nel Bellunese, perché la Provincia le risorse, per quest’ambito, le ha. Il problema sta nell’utilizzo».
Bottacin, nello specifico, ha fatto riferimento all’interrogazione del consigliere regionale Maurizio Conte. «Sul tavolo i 15 milioni investiti in provincia con la legge 25/2014 per la difesa del suolo», ha spiegato l’assessore.
«Abbiamo chiesto a Palazzo Piloni dove siano andate a finire queste risorse. E dai dati fornitici emerge che 4,2 milioni sono destinati alla spesa corrente; 3 milioni e 890 mila euro per pagare Veneto Strade; quasi un milione per la manutenzione degli edifici scolastici. Viene quindi spontaneo chiedersi se la Provincia non ci stia prendendo in giro: chiede alla Regione i soldi per uno scopo per poi usarli per altro, sempre nella logica che la spinge a non polemizzare con un Governo amico».
Insomma, il «giochino», come lo definisce Bottacin, con cui la colpa viene sempre attribuita alla Regione non funziona. «Pensiamo anche a Veneto Strade», ha aggiunto.
«Non dimentichiamo che è una Spa. E non esiste che un socio paghi per un altro socio: la Regione non può mettere soldi, altrimenti di rischia di incorrere nella Corte dei Conti. È lo Stato a dover intervenire, ridando funzionalità a un ente che ha distrutto con le sue mani. Non si può continuare ad accumulare debiti. Mi auguro che Roma tiri subito fuori i 15 milioni. Altrimenti scattano due ipotesi: o interviene un altro socio o la Spa “salta”. E la Regione dovrebbe pagare il 30% dei debiti. Questo sarebbe devastante, anche perché, non scordiamolo, per Veneto Strade lavorano tante persone». Bottacin ha poi ricordato i 100 milioni promessi da Roma per le frane, in particolare dal sottosegretario Gianclaudio Bressa, «e che non sono mai arrivati».
E, parlando di specificità, ha comunicato che ha contattato la Provincia per la convocazione del tavolo e sta aspettando conferme per la data.
«Achille Variati, sindaco della città e presidente della Provincia di Vicenza, un “Renziano della prima ora”, ha centrato il problema, andando dal Governo e affermando “Strade e scuole, soldi alle Province o vado in Procura”», ha spiegato Bottacin. «Qui a Belluno si continua invece a fare strumentalizzazione politica e a dare un’immagine distorta: sembra che debba essere sempre la Regione a colmare i tagli dello Stato. Anche in Lombardia invece, Sondrio compresa, le proteste sono state indirizzate a Roma».
«Sul fronte dell’autonomia amministrativa della Provincia di Belluno abbiamo compiuto passi avanti», ha continuato.
«Autonomia amministrativa non significa soldi in più, ma solo che i soldi che prima gestiva la Regione per determinate materie ora vengono gestiti dalla Provincia per le stesse materie. Il problema di fondo è che lo Stato, a cui va l’81% della tasse, sta massacrando con i tagli tutte le autonomie locali. E il paradosso è che i 20 miliardi di residuo fiscale attivo del Veneto, 800 milioni per Belluno, non tornano sul territorio, ma vengono ridistribuiti su altre regioni. Occorre forse aggiungere altro per capire dove stanno le responsabilità del default bellunese?».
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