Bottacin e De Berti «I finanziamenti devono essere totali»

Gli assessori bocciano i cofinanziamenti dei piani d’area vasta De Menech: «È giusto che anche il privato metta del suo»
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. «Mercoledì il governo nazionale ufficializza la data delle elezioni amministrative e ieri, a seguire, con un tempismo strabiliante, i luogotenenti governativi bellunesi osannano la sinistra per la bravura, a loro dire, dimostrata nel portare soldi al territorio».

Commentano così, con ironia, gli assessori  regionali Gianpaolo Bottacin ed Elisa De Berti, l’annuncio della firma della convenzione per i 122 milioni di euro del Fondo comuni confinanti (Fcc) su progetti a regia di area vasta presentato l’altro ieri dal presidente del Fondo, Roger De Menech e dalla presidente della Provincia, Daniela Larese Filon. E contestano il fatto che con le nuove regole si possano incrementare le somme assegnate con cofinanziamenti.

«Capiamo la difficoltà di Larese e De Menech, per cui ogni scusa è buona per distogliere l’attenzione della gente dai problemi del bilancio della Provincia e dalla colpevole latitanza statale», affermano i due assessori regionali, «ma questa “annuncite” appare davvero esagerata, anche perché  alcuni finanziamenti appaiono più  virtuali che reali». «Il fondo», precisa Bottacin, «serviva per superare il gap con i territori confinanti, ma non prevedeva cofinanziamenti degli enti beneficiari, cosa che sarebbe stata in palese contraddizione con lo spirito stesso del Fondo».

«Mi domando», fa un esempio De Berti, «come riuscirà mai la Provincia, che oggi non ha i soldi per la manutenzione stradale e il riscaldamento delle scuole, a cofinanziare un progetto per garantire un nuovo modello di intervento per i servizi essenziali nelle aree marginali, se tale progetto ha un costo di 4.850.000 euro e di milioni il Fondo gliene dà solo due: dove trovano i rimanenti soldi?».

Alla provocazione risponde il presidente del Fcc. «Peccato che i due assessori regionali non sappiano come funziona il Fondo, d’altra parte ai tavoli viene sempre Ciambetti», precisa De Menech. «Per opere che interessano anche i privati come quella a cui si riferisce De Berti per i negozi di vicinato o per gli impianti di risalita, il Fcc mette una quota variabile, ma anche il privato deve intervenire: lo scopo è moltiplicare le risorse. Se invece si tratta di opere pubbliche il Fcc finanzia il 100%. Ci sono, infatti, 400 mila euro fermi, stanziati dal Fondo, per la progettazione e lo studio dei due anelli ferroviari e se la Regione firmasse la convenzione sarebbero disponibili. Ma allora perché l’assessore De Berti, dopo 8 mesi, invece di fare polemica non firma l’accordo e dà il via alle opere? Purtroppo le parole dei due assessori dimostrano la qualità della politica regionale in questo momento. Bottacin farebbe meglio a lavorare per attuare la legge 25. Capisco, però, che dia fastidio chi si impegna per il Bellunese. Comunque il Fondo non può sostituirsi alle risorse che devono venire da Stato e Regione».

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