Bottacin: «Emendamento irricevibile»

L’assessore regionale incontra i sindaci per parlare di specificità. La Provincia: «Bisognava dare un segnale»
Di Valentina Voi
gian paolo perona- perona- bottacin incontra i sindaci
gian paolo perona- perona- bottacin incontra i sindaci

BELLUNO. «Questo emendamento è una forzatura: la Provincia ha rotto un accordo». Non usa mezzi termini Gianpaolo Bottacin, assessore regionale con delega all’attuazione della legge 25 del 2014, quella sulla specificità della Provincia di Belluno. Una normativa approvata dopo una lunga battaglia in consiglio regionale (che nel frattempo ha cambiato composizione) e che, forse, non è così semplice applicare.

L’assessore l’ha spiegato ieri ai sindaci che hanno risposto al suo invito: appuntamento al Genio Civile di Belluno per una riunione a porte chiuse in cui discutere dell’emendamento votato dagli stessi amministratori pochi giorni fa, in occasione dell’assemblea a palazzo Piloni. Un documento che chiedeva, nero su bianco, di cambiare la legge finanziaria regionale assegnando alla Provincia i soldi del bollo auto (per la quota bellunese) e di trasferire entro il 30 giugno le competenze e le risorse relative ai diversi ambiti coperti dalla legge 25.

La discussione con gli amministratori bellunesi è stata a tratti piuttosto animata. Assente per impegni istituzionali Daniela Larese Filon, presidente della Provincia. Palazzo Piloni era rappresentato dal vicepresidente Roberto Padrin e dal consigliere provinciale con delega al Bilancio Serenella Bogana.

L’emendamento è, come ha spiegato ai sindaci Bottacin, «irricevibile». «Ci sono dei problemi di carattere tecnico» spiega l’assessore, «ma soprattutto c’è una questione di fondo: con la Provincia avevo un accordo che era quello di definire insieme dopo l’approvazione del bilancio il passaggio di competenze e risorse, anche umane, dalla Regione alla Provincia. Invece con questo emendamento l’unica cosa che viene chiesta sono maggiori risorse finanziarie. Ma l’autonomia amministrativa è un’altra cosa: significa che le competenze oggi in capo alla Regione diventano della Provincia, comprese le risorse umane. Che vanno pagate. Ci sono più entrate, ma anche più uscite. Invece si chiede alla Regione di risolvere un problema creato dal Governo, cioè i tagli statali».

L’applicazione della legge 25, ha spiegato Bottacin, è un processo delicato e va gestito in sintonia tra Regione e Provincia. «Ci sono ambiti, come l’agricoltura, in cui se la Regione mette a disposizione 4 milioni di euro per il piano di sviluppo rurale, ne arrivano 40 grazie al cofinanziamento con i fondi europei. Ma questo non accade se a metterli è la Provincia, per una questione di legge. Ecco perché ci sono argomenti che vanno gestiti in modo accorto».

A dispiacere l’assessore è, più di ogni altra cosa, la rottura dell’accordo politico stretto con la presidente della Provincia Daniela Larese Filon. «Dovevano parlane dopo il bilancio e invece durante l’assemblea dei sindaci, alla quale non sono stato invitato, è stato presentato e votato un emendamento irricevibile. Io farò comunque un’azione in consiglio, vedremo cosa decideranno di fare i sindaci».

«Ne sono ancora convinta: bisognava dare un segnale» commenta Serenella Bogana al termine della riunione, «ne parleremo in occasione dei prossimi incontri di maggioranza in Provincia ma il nostro intento era quello di smuovere le acque perché a distanza di un anno e mezzo non si è mosso nulla e un segnale andava dato. Bottacin, gliene va dato atto, si è reso disponibile a riparlarne dopo il bilancio, anche se secondo noi è troppo tardi. Quell’emendamento è un segnale per uscire da una situazione di stallo perché così non possiamo andare avanti».

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