Bottacin: «No alla chiusura dei passi»

La Regione sfida Trentino e Alto Adige: «È incostituzionale, non vogliono far arrivare da noi i loro turisti»
Di Francesco Dal Mas

BELLUNO. La Regione non ci sente. Dopo le prese di posizione del presidente veneto Luca Zaia, anche l'assessore all'ambiente Gianpaolo Bottacin scende in campo per dire che la chiusura dei passi dolomitici «non si può fare, perché è anticostituzionale».

Anticostituzionale? Le Province di Bolzano e di Trento sono avvertite, non insistano. Bottacin, infatti, ricorda l'incarico affidato, ancora da presidente della Provincia di Belluno, al professor Adalberto Perulli dell'università Ca' Foscari di Venezia, che dimostrò, studio alla mano, che lo stop alla mobilità lungo i passi, concretizzato nel modo e soprattutto nella ripetitività ipotizzata dalle Province di Trento e Bolzano sarebbe stato costituzionalmente improponibile, perché avrebbe limitato il diritto alla mobilità. Bottacin, pertanto, è determinato a far valere questo diritto, qualora si insistesse in provvedimenti di sospensione del traffico anche soltanto oraria.

«Mettiamoci finalmente intorno a un tavolo e discutiamo che cosa è possibile fare per determinate circostanze di flussi abnormi di auto e moto - afferma, ma non semplifichiamo la problematica sbarrando semplicisticamente la strada dei passi o, addirittura, facendo pagare un pedaggio».

Ma l'assessore regionale va oltre il semaforo rosso per Arno Kompatscher, governatore di Bolzano, e Ugo Rossi, suo collega di Trento. «Un giorno, ancora da presidente della Provincia», ricorda, «incontrai l'allora presidente di Bolzano, Durnwalder, e lui propose appunto il numero chiuso sui passi del gruppo del Sella, ritenendo che il traffico fosse eccessivo. Gli risposi: sono d'accordo, qualora tu ci lasci passare con l'A27 per la val Pusteria. “Non è possibile”, mi disse. Bene, gli risposi, allora tu, caro presidente, mi stai certificando che volete chiudere le vie di comunicazione con la provincia di Belluno e il Veneto solo per trattenervi i turisti che scendono dal Brennero. Luis sorrise, assentendo».

Dunque? Per Bottacin l'insistenza del Trentino Alto Adige su questi passi, e non su altri, sta a dimostrare appunto che non vogliono far transitare i turisti verso la montagna bellunese.

L'ex presidente della Provincia prova anche ad esemplificare. «Risulta che il passo di Costalunga, nella direttrice tra la val di Fassa e Bolzano, sia il più trafficato di tutti, e per la maggior parte dell'anno. Perché il Costalunga non è compreso tra i passi da chiudere, seppur a ore?».

Arno Kompatscher, presidente della provincia di Bolzano, ha parlato del tema incontrando recentemente i giornalisti per il bilancio di metà mandato. E ha confermato misure come questa, proprio per salvaguardare gli ambienti dei passi dall'eccessivo inquinamento.

«Io sono assessore regionale all'ambiente», sottolinea Bottacin. «Non ho ancora ricevuto nessuna indagine al riguardo. Gli studi che si dice siano stati redatti non li ho visti, nessuno me li ha passati, quindi per me, istituzionalmente, non ci sono statistiche di riferimento. Quando mi daranno i numeri, verificherò se la situazione è così grave da richiedere misure tanto drastiche».

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