Bottacin sulla 51 al Fadalto. «I lavori partiranno a breve»

BELLUNO. L’incidente di venerdì sera, quando l’autostrada A27 in salita verso Belluno è rimasta chiusa per alcune ore a causa di un’auto andata a fuoco, ha riacceso le aspettative sul Fadalto.
Gli automobilisti, infatti, sono stati costretti ad uscire a Vittorio Veneto nord, dove però non c’è stato modo di proseguire per il Fadalto, chiuso un po’ in ritardo rispetto al normale orario (dalle 20 alle 8), ma comunque prima delle 21. Il Fadalto è chiuso la notte da oltre un anno e le uniche alternative all’autostrada sono il passo San Boldo o il Cansiglio e ciò significa che Belluno, in caso di blocco della A27 in direzione nord, come è accaduto appunto venerdì sera, verrebbe pressoché isolata.
Ora però la questione sta per essere risolta, come spiega l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin: «La frana del Fadalto risale al giugno del 2017. Il giorno stesso sono stato in sopralluogo sul posto e ho chiesto al geometra presente di Anas di fare richiesta, tramite la Prefettura, del finanziamento necessario alla messa in sicurezza dell’area, in considerazione del fatto che la Regione stava chiedendo lo stato di emergenza, stato che poi effettivamente è stato riconosciuto con le relative risorse. Anas però», prosegue Bottacin, «non ha fatto quella richiesta e dopo mesi ne è nata una diatriba su chi avrebbe dovuto pagare l'intervento. Il deputato del Pd, Roger De Menech, sosteneva addirittura che dovrebbero pagare i privati».
La conseguenza di questo conflitto di competenze è noto: tutto è restato bloccato per un anno. «Ad aprile di quest’anno», prosegue l’assessore regionale, «ho chiesto alla collega alle infrastrutture De Berti di organizzarmi un incontro con Anas, che abbiamo incontrato insieme a maggio. A quel punto mi sono arrabbiato, pretendendo che i lavori partano al di là della diatriba su chi debba pagare. Mi è stato risposto che entro giugno Anas avrebbe predisposto i progetti. A fine giugno c’è stato un nuovo incontro a Venezia, mi è stato presentano il progetto del primo stralcio, cioè il vallo di difesa, mentre il secondo stralcio prevede una galleria paramassi che però deve passare per la Commissione Via nazionale (servirà circa un anno). Ho chiesto quando inizieranno i lavori del primo stralcio e mi hanno assicurato che entro i primi di settembre partiranno. Con i lavori del primo stralcio, la strada può essere riaperta a doppio senso h24», chiosa Bottacin che si accoda a quanti sono esasperati per la chiusura del Fadalto: «Ho concluso la riunione dicendo che se non partono i lavori del primo stralcio i primi di settembre come promesso, la protesta sulla strada la farò io». —
I.A..
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