Bottacin: «Una soluzione entro dieci giorni»

L’assessore regionale Bottacin  ha parlato con il ministro Galletti della crisi dei laghi bellunesi: «Conosco il problema»
agostini agenzia foto film Cà TRON convegno con ministro gianluca galetti
agostini agenzia foto film Cà TRON convegno con ministro gianluca galetti

BELLUNO. «Ho piena consapevolezza di quanto sia grave la problematica della riduzione di acqua nei bacini, nel pieno della stagione turistica, e proprio per questo mi sto adoperando per risolvere rapidamente il problema, mi auguro entro dieci giorni». Lo assicura Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’Ambiente, di ritorno da un convegno a Roncade, in provincia di Treviso, con il ministro Gian Luca Galletti.

Al titolare dell’Ambiente, Bottacin ha sottoposto la tematica che esplode ogni anno con la siccità che colpisce l’agricoltura di pianura e con le ricadute negative per il turismo in montagna.

Interpellato prima dell’assise, alla quale erano presenti anche i dirigenti di tutti i consorzi di bonifica, Galletti aveva fatto delle aperture sul dramma che vivono in queste ore le attività turistiche nel bellunese. «Il mio ministero è pronto a prendere in considerazione tutte le richieste che provengono dalle Regioni per far fronte a un'emergenza di siccità che è dimostrata da questo mese di luglio, il più caldo degli ultimi 60 anni. Se ci sono richieste da parte delle Regioni di innalzare il livello dei laghi e dei fiumi in qualche zona, almeno temporaneamente e sempre tenendo presente le condizioni di sicurezza, siamo pronti a valutare».

Tra le righe l’esponente di Governo lasciava dunque intendere la disponibilità a una maggiore considerazione del problema. Bottacin gli ha fatto presente che il tema non è di competenza soltanto della Regione, ma anche del Governo, perché ci sono norme che vanno modificate. In ogni caso l’assessore bellunese si è premunito, rispetto a possibili soluzioni, contrattando con i consorzi di bonifica degli interventi che attenuino il disagio nelle valli dolomitiche con bacini e laghi. «Ho avuto modo di parlare con alcuni responsabili dei consorzi, ho trovato molta considerazione per le esigenze del turismo nel Bellunese e posso assicurare che entro una decina di giorni il disagio manifestato in queste ore può trovare una composizione».

Bottacin non vuol dire di più, a sentire tuttavia i rappresentanti di alcuni consorzi di bonifica del trevigiano pare che possa maturare, a fronte delle rimostranze degli operatori bellunesi, la convinzione che il prelievo d’acqua per l’agricoltura possa ridursi in misura adeguata.

Bottacin ha affrontato con Galletti anche il problema delle derivazioni idroelettriche dal Piave e dagli altri corsi d’acqua delle Dolomiti. «Mi sembra una buona idea», ha condiviso il ministro, quando Bottacin ha detto che la norma deve essere modificata per tenere conto dell’ “effetto cumulativo”. Nel rilascio delle autorizzazioni, in altre parole, le autorità di competenza dovranno considerare la presenza lungo lo stesso fiume o torrente delle derivazioni esistenti, in modo da limitarne il numero, per non desertificare il corso d’acqua.

 

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