Botte a un anziano due badanti ucraine finiscono nei guai

Sul corpo dell’uomo i figli hanno riscontrato ecchimosi Il processo entra nel vivo ad aprile, previsti tredici testimoni
Il tribunale di Belluno dove ieri si e' svolto il processo per la morte di un giovane imprenditore trevigiano
Il tribunale di Belluno dove ieri si e' svolto il processo per la morte di un giovane imprenditore trevigiano

FELTRE. Per sei mesi un anziano non autosufficiente del Feltrino sarebbe stato maltrattato dalle sue badanti ucraine, madre e figlia, Mariya K., 50 anni, e Tetyana K., 28 anni (difese dall'avvocato Roberta Resenterra). Preso a bastonate e costretto a mangiare cibo con tracce di candeggina. Sei mesi di autentico inferno, scoperto per caso dai figli (parti civili con l'avvocato Luciano Perco).

Ieri mattina l’udienza filtro nel corso della quale pubblica accusa e difesa hanno depositato la lista dei testimoni: 12 per il pm ed uno solo per la difesa. Si torna in aula il 6 ed il 13 aprile per il dibattimento davanti al giudice Antonella Coniglio.

La vicenda è emersa qualche mese fa, quando i figli dell'anziano si sono insospettiti dalle tracce di alcune ecchimosi trovate sulla pelle del loro genitore. Sospetti che sarebbero diventati successivamente certezze, grazie ad alcune intercettazioni ambientali effettuate dagli stessi figli ed ora agli atti del processo, dalle quali si evincerebbero frasi ingiuriose nei confronti dell'anziano. A supportare l'accusa, v'è anche la consulenza di un medico che sostiene che la difficoltà d'ingerire i cibi di uno dei due anziani sarebbe dovuta ad una lenta assunzione di sostanze caustiche. Più precisamente di candeggina. Tutto sarebbe avvenuto nei 6 mesi in cui le badanti hanno prestato servizio presso l'abitazione dell'anziano: dal gennaio al giugno del 2010. E’ proprio ad inizio estate dell'anno scorso che i figli avrebbero intuito che qualcosa non andava. L'anziano padre, infatti, aveva difficoltà ad assumere alimenti. Per questo motivo era stato ricoverato all'ospedale di Feltre. Qui i medici si sarebbero accorti di alcune ecchimosi sul corpo dell'anziano. E avrebbero notato qualcosa di strano nella patologia che gli impediva di mangiare. Da qui la decisione di denunciare le due badanti straniere. A coordinare le indagini è stato il sostituto procuratore Simone Marcon. L'inchiesta, durata qualche mese, oltre che sui referti medici, poggia su due, in apparenza, solide fondamenta: le registrazioni effettuate dai figli in casa dei genitori e una consulenza del pm.

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