Botte e insulti alla moglie e ai figli ufficiale a processo
BELLUNO. Pugni, insulti, denigrazioni continue contro la moglie e i figli, tanto che il maschio ha asssunto comportamenti irrispettosi verso la madre. Un ex ufficiale dell’esercito di origini veneziane (assistito dall’avvocato Silvia Dolif), congedato con il grado di tenente colonnello, è a processo per maltrattamenti in famiglia. Nell’udienza fiume di ieri sono stati ascoltati numerosi testimoni del pm Roberta Gallego, della parte civile (con l’avvocato Laura De Biasi) e della difesa, prima del rinvio a giugno per l’ultimo testimone e la discussione.
La storia è quella di una coppia abbastanza giovane, con due figli minori e una vita particolare perché caratterizzata da soggiorni oltre oceano e lunghe assenze del marito per motivi di lavoro, sia nel periodo in cui era militare che per l’impiego successivo.
L’uomo, per sua stessa ammissione dal carattere rigido e incline a una ferrea disciplina, sarebbe diventato sempre più duro fino a maltrattare la moglie negli anni tra il 2008 e il 2011, anno della separazione legale. La donna ieri ha raccontato molti episodi nei quali il marito l’ha offesa per il suo aspetto fisico e per la cura della casa, con liti sfociate nella violenza fisica oltre a quella verbale e psicologica. A subire sarebbero stati anche i figli, soprattutto il maschio, e la baby sitter ha confermato di aver assistito ad almeno un episodio in cui il padre ha picchiato il figlio in maniera sproporzionata rispetto a quanto era successo. Numerose le testimonianze di parenti e amiche della moglie, unanimi nel raccontare davanti al giudice Antonella Coniglio, come la donna si sia trasformata in pochi anni da persona serena, allegra e solare, a moglie mortificata, triste, sottomessa e piegata anche nel fisico. Alcuni, oltre a riportare le confidenze della parte civile, hanno raccontato fatti vissuti personalmente, come la cognata che sentì l’uomo offendere la moglie a cena perché stava ordinando un dolce: «Mangi ancora? non vedi che sei grassa sfatta?».
Oltre alle violenze fisiche e psicologiche, le spese familiari erano quasi totalmente a carico della moglie e il marito gestiva la caldaia di casa, lasciando moglie e figli al freddo. Tra le testimonianze di chi ha frequentato l’abitazione, si parla di 15-17 gradi di giorno e di caldaia spenta la notte, con i bambini costretti a fare i compiti con la giacca a vento indossata. Il tutto a fronte di una situazione economica tranquilla e comunque sopra la media. I testimoni della difesa, invece, ricordano un rapporto normale e senza tensioni, ma tutti hanno affermato di aver avuto pochi e sporadici incontri con la coppia. Ad aggravare lo stato di depressione della moglie ci sono stati anche tradimenti e di fatto il marito lasciò la moglie per un’altra.
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