Botte tra tifosi della stessa fede due ultras finiscono a processo
FELTRE
Fuoco amico in curva. Dalla tribuna al tribunale per i due ultras del Padova calcio Gabriele Greggio e Alessandro Rizzo, a processo a Belluno per lesioni in concorso nei confronti di un tifoso della loro stessa fede sportiva. Botte in una domenica di festa, con gli allora Biancoscudati Padova già promossi matematicamente in Lega Pro.
I fatti contestati sono del 3 maggio 2015, nel corso della partita della trentatreesima giornata di ritorno del campionato di serie D, allo stadio Zugni Tauro di Feltre, contro il Ripa Fenadora.
Risultati finali: 2-1 per la squadra patavina e 21 giorni di prognosi per il sostenitore picchiato.
Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, quest’ultimo era salito sulla rete di recinzione davanti alla gradinata opposta a quella centrale, quando è stato trascinato a terra da Greggio e Rizzo. L’aggressione è continuata con dei pugni, che l’hanno fatto cadere e battere con la nuca a terra. Mancava solo un quarto d’ora alla fine dell’incontro e il punteggio era sull’1-1, dopo il vantaggio ospite di Cunico e il provvisorio pareggio feltrino firmato da Cibin. Zubin non aveva ancora segnato la rete della vittoria, a sei minuti dalla fine del tempo regolamentare. Soccorso dai volontari della Croce Verde di servizio, il tifoso è stato medicato sul posto e non ha voluto essere trasportato all’ospedale Santa Maria del Prato di Feltre per ulteriori accertamenti. Il referto parla di «sincope post-percosse e trauma cranico commotivo, oltre a un trauma facciale».
All’epoca dei fatti, si era parlato di una discussione, in quanto la sua presenza ostacolava la visuale degli altri tifosi e di un successivo parapiglia, con la partecipazione di tre o quattro persone. Fuori dall’aula, il ferito ha spiegato di essersi arrampicato, per ricevere una maglia in ricordo e di essere stato malmenato. Ecco perché ha denunciato Greggio e Rizzo, due che conosce.
I due imputati sono difesi dall’avvocato Giovanni Adami, un legale friulano, che si è occupato e continua a occuparsi di ultras portati a processo. Mentre la parte offesa si è costituita parte civile con Elisabetta Costa del foro patavino.
Nell’udienza filtro di ieri mattina, davanti al giudice Coniglio e al pubblico ministero Rossi, Costa ha anticipato la richiesta di una perizia medico-legale. Quando poi arriverà il momento della discussione, non mancherà di sicuro quella del risarcimento danni. Nel frattempo, dopo aver raccolto le liste dei testimoni da ascoltare, Coniglio ha rinviato all’11 marzo dell’anno prossimo, quando il collega onorario Berletti provvederà a fare il calendario delle udienze del dibattimento. —
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